VENEZIA - «Per due ore mi sono finto morto e sono stato abbracciato a Valeria. I terroristi dell’Isis passavano tra i feriti del teatro Bataclan per dare il colpo di grazia alle vittime». A parlare è Andrea Ravagnani, fidanzato di Valeria Solesin, la ricercatrice morta negli attentati.
Il giovane è stato interrogato dagli inquirenti veneziani subito dopo essere atterrato all’aeroporto Marco Polo con l’aereo di Stato che ha riportato in Italia la giovane veneziana.
Un solo proiettile ha ucciso la ricercatrice veneziana. Un proiettile sparato dai fucili dei terroristi, che ha centrato Valeria sulla parte sinistra del volto. È entrato nel naso, gli ha lacerato il labbro, ha trapassato la mandibola, si è conficcato nella spalla sinistra ed è uscito dalla schiena. La giovane veneziana è morta in pochi istanti...