Turisti come polli da spennare
sono tornati gli scatolettisti

Mercoledì 1 Luglio 2015 di Roberta Brunetti
Scatolettisti all'opera in una foto d'archivio
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VENEZIA - Stessi sistemi per spennare i turisti, stesso successo con gli allocchi che ci cascano. Gli scatolettisti sono tornati a Venezia. Ormai era anni che non si vedevano, dopo la battaglia che gli era stata dichiarata, a suon di arresti, dalla polizia municipale. Sembrava un problema risolto, almeno uno, in una città che, con i suoi milioni di turisti da spennare, attira anche tanti figuri ai limiti o ben al di là della legalità: dagli abusivi vari (anche locali) ai borseggiatori. Invece evidentemente la piazza veneziana è giudicata troppo appetibile da queste bande di professionisti della truffa. E il ricordo degli arresti, che risalgono ormai a diversi anni fa, si dev’essere affievolito.



Risultato: in questi giorni la polizia ha ricevuto più di una segnalazione di scatolettisti in azione. A Rialto come all’Accademia o a Cannaregio. A telefonare sono passanti indignati, ma per il momento le forze dell’ordine non sono ancora riuscite a pizzicare gli scatolettisti sul fatto. Alla vista delle divise il gruppetto, avvertito dai soliti basisti, si dilegua senza lasciare traccia. Insomma un avvio promettente per i truffatori, con il rischio che il fenomeno si moltiplichi, come accadde una decina d’anni fa.



Ad incappare, l’altro giorno, in una banda al lavoro è stato anche un consigliere di municipalità della lista Brugnaro, Gianpaolo Gasperini. «Li ho trovati sul ponte della Madoneta, prima di campo San Polo - racconta -. C’erano il giocatore e almeno tre basisti: uno vicino alle scatolette, gli altri due a controllare il passaggio in campo e in calle».



Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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