Luca Zaia: «Giù le mani dal porto
dobbiamo salvare i posti di lavoro»

Mercoledì 9 Luglio 2014 di Paolo Navarro Dina
Luca Zaia: «Giù le mani dal porto dobbiamo salvare i posti di lavoro»
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VENEZIA - L'affondo è stato deciso ed efficace. Luca Zaia non va tanto per il sottile. E non le manda a dire. Di mezzo c'è il futuro del porto di Venezia, soprattutto dopo il primo tempo della "partita triestina" che ha visto scendere in campo nei giorni scorsi la "collega" Debora Serracchiani a favore del Porto di Trieste e il concomitante annuncio della compagnia di crociere Costa di guardare con maggiore favore lo scalo giuliano.



Così, Zaia ha deciso di scendere in campo, anche e soprattutto dopo esser stato presente alla consegna della lettera che i Comitati No Navi hanno presentato al premier contro il Mose. «Se chiudessimo il porto di Venezia ci troveremmo di fronte ad una nuova Marghera, con cinquemila persone che non saprebbero dove andare a lavorare. Pur con tutto il rispetto guardando alle richieste dei comitati, tutto ciò non agevola la soluzione delle questioni aperte in questa città. E in particolar modo sulla vicenda Grandi Navi, anche perché, se mettessimo in fila tutte le pur legittime istanze che convivono e si scontrano in questa città, arriveremmo ad una vera e propria mummificazione. Non va invece mai dimenticato che questa città vive di turismo, manifattura, terziario, portualità e chimica. Mi chiedo: c'è ancora qualcuno che pensa che il futuro di Porto Marghera sia un campo da golf?».



Zaia prende spunto dalle recenti proteste per sottolineare un clima di malessere, ma anche di provvisorietà che certamente non aiuta la città in un momento delicato dopo il "terremoto" a Ca' Farsetti e l'arrivo di un commissario prefettizio, vedi anche la polemica sulla città metropolitana. Il "colpo" inferto alle attività crocieristiche con il recente annuncio della Regione Friuli Venezia Giulia e della compagnia Costa in questo quadro rendono tutto ancora più delicato.



«Serracchiani ha fatto bene il suo lavoro, riuscendo a portarci via le navi della Costa, - continua Zaia - ma noi abbiamo la necessità di tamponare questa situazione, di risolvere il problema della crocieristica e soprattutto di spingere sul porto offshore». Quello del governatore del Veneto risulta quasi un appello soprattutto dopo che nei giorni scorsi, all'indomani degli "annunci" triestini, anche la Venezia Terminal Passeggeri aveva denunciato l'assenza di decisioni di natura politica sulla questione Grandi Navi. Nella sostanza, la società che gestisce l'accoglienza crocieristica in laguna aveva sottolineato che la fuga della Costa verso Trieste ha messo Venezia nella condizione di perdere circa 200 mila passeggeri.



«Tutto questo - aveva detto il presidente della Vtp, Sandro Trevisanato - per le lungaggini della politica che ancora non ha preso alcuna decisione su come risolvere la questione» sottolineando peraltro le difficoltà dovute alla mobilitazione di protesta.

«Il nostro compito - ribadisce il governatore del Veneto - è quello di salvaguardare l'occupazione e dare segnali importanti e decisivi come può essere quello del porto off shore. E questo compito va ribadito anche al governo. Non possiamo permetterci di fare harakiri e soprattutto dobbiamo impedire che si faccia manbassa del Veneto e di quelle che sono le sue potenzialità. E questo con tutto il rispetto dei comitati, ma lo ripeto alla "mummificazione" io non ci sto».
Ultimo aggiornamento: 09:26

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