Valeria, piazza San Marco gremita
Il padre: «Sia esempio per i giovani»
L'imam: «Allah la abbia in gloria»

Martedì 24 Novembre 2015
Valeria, piazza San Marco gremita Il padre: «Sia esempio per i giovani» L'imam: «Allah la abbia in gloria»
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VENEZIA - Il feretro di Valeria Solesin, la ricercatrice morta nelle stragi di Parigi, è giunto in Piazza puntuale alle 11.

La bara è stata portata a spalla da un gruppo di gondolieri. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella era in Piazza San Marco per presenziare ai funerali di Valeria Solesin: ha voluto incontrare in forma privata i familiari e gli amici della ragazza prima dell'inizio della cerimonia funebre in piazza San Marco, alla biblioteca Marciana.

Mattarella ha portato il cordoglio e la solidarietà di tutto il Paese e ha parlato a lungo col fratello e col padre, che si è detto confortato dalla vicinanza delle istituzioni.

Tra i presenti anche la moglie del Presidente del Consiglio, Agnese Renzi, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il fondatore di Emergency, Gino Strada.

Appena giunta in piazza, la signora Renzi si è recata a salutare i famigliari di Valeria.

La bara con il corpo di Valeria Solesin coperta da un cuscino di fiori bianchi, è stata deposta sopra una pedana rialzata di fronte alla basilica di San Marco. I genitori di Valeria, il fratello, Dario, ed il fidanzato, si sono avvicinati al feretro per una carezza.

Poi in piazza sono risuonate le note dell'inno italiano, seguito da quello francese. La mamma di Valeria e il fratello, come tanti altri in piazza, hanno ceduto alla commozione.

IL SINDACO: VENEZIA NON TI DIMENTICHERA'

«Valeria, Venezia non ti dimenticherà mai». Così, visibilmente commosso, e quasi in lacrime, il sindaco Luigi Brugnaro a ha aperto i funerali di Valeria. Il sindaco, che ha parlato subito dopo gli inni nazionali italiano e francese, è stato il primo a intervenire sul palco, dopo che le migliaia di persone presenti in piazza, hanno salutato l'arrivo del feretro con un lungo applauso.

IL DISCORSO DEL PADRE

«Ringrazio i rappresentanti delle religioni, cristiana, ebraica e musulmana presenza compiuta in questa piazza e simbolo del cammino degli uomini nel momento in cui il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con il richiamo ai valori di una religione». Lo ha detto Alberto Solesin, prendendo la parola ai funerali della figlia Valeria. «Qualcuno ci ha detto in questi giorni che la nostra famiglia ha rappresentato un esempio di compostezza e dignità quasi che noi potessimo significare un esempio per molti. Se questo è appena lontanamente vero, dico che questo era dovuto e dedicato a tutte le Valerie e Andrea che

lavorano, studiano, soffrono e non si arrendono».

Alberto Solesin ha poi voluto ringraziare l'ambasciatore italiano a Parigi e l'unità di crisi della Farnesina per l'aiuto prestato alla famiglia e «la vicinanza umana».

Poi un messaggio di ringraziamento al Presidente della Repubblica «che ha voluto - ha detto - con la sua presenza dare un segno di unità nazionale. E ringrazio le istituzioni di questo Paese con il Ministro Pinotti qui presente e il sindaco di Venezia». «In Francia - ha aggiunto - Valeria ha iniziato a definire il suo progetto di vita spinta dalla curiosità del mondo. Ripensando a mia figlia - ha proseguito - non voglio isolare la sua immagine dal contesto nel quale viveva a Parigi, l'istituto di demografia, l'università, il bistrot dove amavano incontrarsi tanti ragazzi e ragazze come Valeria, gioiosi, operosamente rivolti verso un futuro che tutti come lei vogliono migliore».

GLI AMICI: "PER NOI ERI UN'AMICA"

«Potranno dire ogni cosa, la più nobile, la più seria, ma per noi sarai sempre quello che eri: un'amica, Valeria». È uno dei passi dei messaggi commossi che gli amici di Valeria Solesin hanno voluto dedicarle succedendosi sul piccolo palco eretto davanti al feretro. Parole che in vari modi hanno ricordato la figura della ricercatrice veneziana uccisa dai terroristi a Parigi: ricordando ora la sua determinazione, ora la sua capacità di essere sempre a disposizione degli altri; ora la forza del suo ottimismo o il senso della sua profonda amicizia. «Eri l'amica di sempre - è stato detto - spontanea, dalla parola impulsiva a volte ruvida ma sempre pronta al dialogo, Valeria eri meravigliosa».

IL MINISTRO PINOTTI RICORDA IL FRATELLO

«La forza, l'amore, la civiltà, la compostezza della famiglia Solesin non lasciano alcun dubbio su quanto meravigliosa fosse Valeria. Ci mancherà molto».

Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti prendendo la parola al funerale laico della studentessa veneziana uccisa al Bataclan.«Non abbiamo alcun dubbio su come poteva essere Valeria e ci mancherà molto».

Pinotti ha poi voluto ricordare le parole dedicate a Valeria dal fratello Dario, «il più silenzioso in questa piazza», ha aggiunto. «Dario ha detto - ha ricordato il ministro - che dovremo trovare il modo di andare avanti perché Valeria non ci perdonerebbe se rimanessimo fermi». Il ministro Pinotti ha poi ricordato come subito dopo gli attentati di Parigi, sia lei che il presidente del Consiglio Renzi abbiano cercato «le parole per spiegare ai nostri figli la morte di tanti giovani».

IL PATRIARCA AI TERRORISTI: "CI FATE INORRIDIRE"

«Carissima Valeria, l'ultimo pensiero è per te. Ci lasci come tuoi valori il tuo impegno nello studio e nel volontariato, il tuo desiderio di spenderti per una società più giusta . E in questo momento di commiato, ti offro insieme alla Chiesa che è in Venezia, con tutte le confessioni cristiane presenti in questa città unica e universale, l'umile gesto della nostra preghiera e la benedizione del Signore come è stata richiesta». Così il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, si è rivolto ai famigliari di Valeria Solesin intervenendo ai funerali della studentessa italiana uccisa al Bataclan. «La vostra cultura ci fa inorridire - ha detto rivolto ai terroristi - ma non ci intimidisce. Ci sgomenta perché indegna dell'uomo, ma ci fortifica nell'opporci ad essa con ogni nostra forza sul piano culturale, spirituale, umano. In nome di Dio - ha detto - cambiate il vostro modo d'essere. Iniziate dal cuore. Abbiate questo coraggio».

L'IMAM: "ALLAH ABBIA VALERIA NELLA SUA GLORIA"

«Chiediamo ad Allah che abbia Valeria e tutte le vittime nella sua gloria, e di aiutare la sua famiglia e di proteggere l'Europa, l'Italia e questa città dal male e di pacificare le nostre anime». Lo ha detto l'Imam di Venezia Hamad Al Mohamad ai funerali di Valeria Solesin.

LA COMUNITA' ISLAMICA: "LA TUA VITA NON E' SPRECATA"

«Cara Valeria la tua vita non è sprecata invano perché aiuterà ad accendere il sole in questi paesi talmente vicini e tanto amati e martoriati». Lo hanno detto i rappresentanti della Comunità islamica veneziana che hanno voluto ribadire il «non in nostro nome». Per gli islamici con Valeria «si è persa una persona che appartiene alla nostra comunità italiana indipendentemente da etnia e religione».

IL RABBINO: "I GIUSTI NON MORIRANNO"

«Le parole che hai sentito, Valeria, ti accompagneranno nella tua vita eterna. Noi pensiamo che i giusti non moriranno mai». Lo ha detto Scialom Bahbout, rabbino capo di Venezia nel suo intervento.

«Potrai essere un grande esempio per noi - ha aggiunto -, il mondo è stato creato per persone come te che vogliono condividere il bene ricevuto». «Tu avresti potuto essere - ha aggiunto - un dei leader che possono cambiare il mondo».

La cerimonia è terminata alle ore 12 con l'esecuzione dell'«Inno alla gioia» da parte di un gruppo di ottoni de La Fenice. Il feretro, della giovane, seguito dai familiari, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalle altre autorità è stato portato a spalla verso il molo di San Marco e da qui imbarcato per essere tumulato al cimitero di San Michele.

Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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