Dà disdetta all'hotel, gli prelevano
lo stesso 549 euro. Ma poi...

Sabato 25 Ottobre 2014
Dà disdetta all'hotel, gli prelevano lo stesso 549 euro. Ma poi...
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VENEZIA - Ha cancellato la prenotazione in un albergo veneziano con ampio anticipo, per non incorrere in penali e sanzioni. Alle fine, però, si è ritrovato comunque un addebito sulla carte di credito di 549 euro relativo a un soggiorno mai effettuato.



Venezia rischiava di restare solo un brutto ricordo “a distanza” per un turista barese, Mario Schiavoni, ma con l’intervento dell’Adico (associazione di consumatori), e alla disponibilità dell’albergo in questione, un hotel di San Polo (l'Acca hotel), la vicenda s’è conclusa con il lieto fine e con la restituzione di quanto “prelevato” dalla carta di credito.



Il turista lo scorso 3 febbraio prenota via web tramite l’agenzia Expedia un soggiorno di cinque giorni a Venezia per tre persone in camera doppia con letto aggiunto. Periodo di permanenza, dal 26 al 29 aprile. Circa due settimane dopo per motivi personali decide di disdire e invia una mail a Expedia, chiedendo un avviso di ricezione. La risposta non arriva ma neppure alcun riscontro di errato invio.



Il 25 aprile, un giorno prima della partenza programmata ma poi cancellata, Mario Schiavoni riceve una telefonata da Expedia che lo avverte di una difficoltà organizzativa nell’essere ospitato all'hotel di San Polo, e annuncia una diversa sistemazione. L’uomo è stupefatto, dato che ha disdetto quella vacanza più di due mesi prima. Spiega all’operatore la situazione e viene rassicurato sulla positiva conclusione della vicenda.



Cinque minuti dopo, però, Mario Schiavoni riceve da Cartasì un sms di avvenuto addebito di 549 euro direttamente dall'hotel.



«A quel punto mi sono subito attivato, con il timore di non riuscire a recuperare più i miei soldi – spiega l’uomo – mi sono affidato all’Adico che mi ha risolto il problema».



L’Adico, tramite i propri esperti, ha sollecitato la restituzione dell’addebito presentando una diffida legale.



«Questa vicenda è molto significativa – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – Dimostra infatti come sia possibile avviare un positivo e proficuo confronto fra consumatori e strutture ricettive, instaurando quel rapporto di fiducia minato spesso da clausole e atteggiamenti che a volte discriminano i consumatori, soprattutto quando si prenota tramite internet. Come associazione insistiamo sul fatto che consumatori, utenti e clienti devono essere coscienti che nei loro confronti esistono tutele ben definite e che in ogni momento è possibile far valere i propri diritti».
Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 15:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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