Veneto? «Sostanzialmente virtuoso».
La Corte dei Conti lo promuove

Giovedì 25 Settembre 2014 di Vettor Maria Corsetti
La Sede della Regione Veneto
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VENEZIA - Regione Veneto “sostanzialmente virtuosa” secondo la Corte dei conti, seppur con qualche preoccupazione sull’andamento degli strumenti finanziari derivati e sulla spesa sanitaria. È quanto si evince dalla requisitoria del procuratore regionale presso la sezione giurisdizionale, Carmine Scarano, e dal giudizio di parificazione del relatore della sezione di controllo, Giampiero Pizziconi, diffusi ieri a Venezia durante il pronunciamento della Corte dei conti sul rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2013.



GESTIONE FINANZIARIA. In materia di finanziamento sanitario e anticipazioni varie, la Regione vanta con lo Stato un credito di 138 milioni di euro. Le previsioni iniziali di competenza iscritte in bilancio ammontano a circa 12,6 milioni, il 2,21% in meno rispetto al 2012, mentre gli stanziamenti finali di circa 14,3 milioni mostrano un incremento del 3,46 in rapporto all’anno precedente. Sul versante residui, in diminuzione quelli iniziali (9,2 milioni), aumentate le riscossioni in conto (quasi 6 milioni) e negativo il saldo dei riaccertamenti (378 milioni).

Ne consegue che nel 2013 i residui attivi sono aumentati del 7,8%, passando a più di 2 milioni di euro. E che l’ammontare di quelli finali da riportare all’esercizio 2014 si è ridotto a circa 5,5 milioni di euro.



ENTRATE TRIBUTARIE ED EXTRATRIBUTARIE. Gli stanziamenti finali di competenza raggiungono i 14,3 milioni. Incrementate dell’81,07% le entrate da trasferimenti Ue e statali (circa 403 milioni in più rispetto al 2012). Idem per le entrate da mutui, prestiti e altre operazioni creditizie (più 16,60%). Consistente, invece, la riduzione degli stanziamenti finali da tributi (443 milioni in meno).

SPESE. Le variazioni agli stati di previsione di entrata e spesa ammontano a 1 miliardo 444 milioni di euro. Le previsioni iniziali di spesa di competenza ammontano a più di 16 miliardi, e a 22,8 in termini di cassa. L’incremento da spesa sanitaria è stato dell’8,3%.



RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE - Il saldo della gestione di competenza, quello della gestione dei residui e i pregressi determinano un disavanzo di amministrazione di 595 milioni di euro.

L’importo più consistente di spese con destinazione vincolata è quello legato alla salvaguardia di Venezia (oltre 250 milioni). Accelerato il pagamento dei debiti commerciali (quasi 90 milioni) e ridotta su base triennale la spesa del personale.



OSSERVAZIONI E CRITICITÀ - Nel 2012 le società partecipate in perdita erano 11 su 23, mentre l’anno successivo si sono ridotte a 3. Sul versante derivati, le erogazioni hanno sfiorato gli 11 milioni, con un onere in crescita di 2,3 destinato ad aumentare. Mentre sulla sanità, le perdite d’esercizio per 11 aziende (specie l’Ulss 12 di Venezia e le Asl di Padova e Verona) sono state di 203 milioni, rispetto agli utili di 41,4 delle altre 14. Notevoli anche gli andamenti negativi delle aziende di Thiene e San Donà di Piave. Infine, critiche al costante utilizzo dei mutui a pareggio, al fine di conseguire gli equilibri di bilancio e coprire i disavanzi.



«Mi sento promosso – ha commentato il governatore Luca Zaia – La Corte ha confermato che quello della Regione è un bilancio sano.



Immorale è il patto di stabilità, che tiene bloccati 1 miliardo 300 milioni di euro». Mentre l’assessore al Bilancio, Roberto Ciambetti, ha sottolineato che «in tempi difficili essere promossi dalla magistratura contabile è importante. Delle sue critiche terremo conto: è meglio che in simili circostanze il medico non sia pietoso».
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 06:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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