Uccise il figlio, condannato a 15 anni
La moglie: «Non è pentito, si vergogni»

Giovedì 3 Aprile 2014 di Gianluca Amadori
Guerrino Minto e il figlio Alessandro
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CAMPAGNA LUPIA - Guerrino Minto è responsabile di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi. Lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare Roberta Marchiori, la quale ha condannato a 15 anni di reclusione il settantenne ex-agricoltore di Campagna Lupia accusato di aver ucciso con una coltellata al cuore il figlio Alessandro, di 21 anni, a conclusione di un violento litigio avvenuto lo scorso 26 luglio, poco dopo mezzogiorno. Il pubblico ministero Francesca Crupi si era battuta per ottenere una condanna leggermente più severa - 16 anni di carcere - mentre il difensore dell’imputato, l’avvocato Giorgio Pietramala, ha cercato di convincere il giudice che il delitto non fu volontario, ma piuttosto preterintenzionale.



Al processo è emerso che Alessandro Minto è stato ucciso per un banale motivo: 200 euro che il padre aveva chiesto di restituirgli mentre stavano pranzando. Fuori dall’aula la madre della vittima, Lucia, ha dipinto l’ex marito come una persona malvagia e violenta, che per anni l’aveva trattata come una schiava, situazione dalla quale la donna riuscì a sottrarsi grazie all’aiuto dei servizi sociali, denunciando i maltrattamenti subìti e facendo finire Guerrino Minto sotto processo per reati per i quali alcuni anni fa ha patteggiato. «Deve solo vergognarsi», ha dichiarato la donna, contestando all’ex marito di non mostrare alcun segno di pentimento.
Ultimo aggiornamento: 14:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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