Legge speciale, il sindaco: «Vogliamo
gli arretrati da Roma: 1.250 milioni»

Mercoledì 2 Settembre 2015
Legge speciale, il sindaco: «Vogliamo gli arretrati da Roma: 1.250 milioni»
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VENEZIA - Venezia ha fatto i conti e ora bussa a Roma, alla porta del Comitato interministeriale, chiedendo 1.250 milioni di arretrati. Sono i soldi, spiega il sindaco Luigi Brugnaro, che negli ultimi anni si sono accumulati per la costante riduzione dei fondi della Legge Speciale dedicata alla manutenzione della città lagunare.



«Si tratta di denaro che serve come ossigeno per mantenere intatta Venezia - dice Brugnaro - Quest'anno per la manutenzione abbiamo a bilancio 200mila euro. Quello che ci spetta ora lo pretendiamo anche a costo di scendere in strada magari con una manifestazione sul ponte della Libertà e vedremo se i soliti soloni che chiacchierano e basta su Venezia saranno al nostro fianco».



L'amministrazione, in vista della presentazione del rendiconto annuale al provveditorato regionale delle opere pubbliche ha predisposto un'approfondimento sui finanziamenti della Legge Speciale facendo emergere una critica realtà economica. «Mediamente nel periodo 1993-2004 i finanziamenti della Legge Speciale - ricorda Brugnaro, calcolatrice alla mano - sono stati di 143,2 milioni di euro; nel periodo 2005-2014 gli stessi finanziamenti sono stati di 17,6 milioni. I minori trasferimenti per anno sono di 125,6 milioni. In dieci anni ci hanno sottratto 1.250 milioni».



Brugnaro precisa che si tratta di fondi esclusivamente destinati alla manutenzione. «Il Mose non c'entra nulla - ribadisce - le manutenzioni sono relative alle spese per far vivere la città: le bricole che marciscono e vanno cambiate, i rii che vanno scavati altrimenti non ci passano né barchini né ambulanze, sono gli intonaci delle case che cadono, i masegni che sostengono le rive che in alcuni casi non ce la fanno più scavati dal salso, il completamento della rete degli acquedotti antincendio. Questa città, sito dell'Unesco, ha dei costi riconosciuti per legge, chiediamo vengano coperti».



«Non ci sono soldi per la manutenzione di Venezia, per far quadrare il bilancio abbiamo dovuto anche azzerare i premi per i dipendenti comunali. Che giustamente protestano». Brugnaro si è detto convinto di essere anche lui uno dei bersagli della manifestazione indetta dai sindacati dei dipendenti domani davanti alla Mostra del Cinema. «Sono state decisioni pesanti - afferma Brugnaro - ma guarda caso nessuno dei "foresti" soloni che tanto parlano di Venezia ha preso posizione su questo, né tantomeno sui mancati fondi per la manutenzione della città. Certo rende più visibili proteste contro le scelte sulle pubblicazioni gender ben sapendo che certi libretti che discutono sulla sessualità a bambini di tre anni non li darò mai. Vedremo se Celentano - ha proseguito il sindaco - che ce l'ha per le navi infischiandosene dei cinquemila posti di lavoro a rischio, sarà al nostro fianco nella protesta per riavere i soldi della Legge Speciale o se contro la riduzione dei fondi si è mai schierata la Borletti».



Brugnaro ha quindi confermato che tra le pieghe del protocollo domani avrà una "finestra" di una quindicina di minuti per poter parlare con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Non potrò certo raccontargli tutti i mali di Venezia - conclude - ma forse un primo suggerimento sul rifinanziamento della Legge Speciale riesco a passarglielo».
Ultimo aggiornamento: 15:12
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