Il nipotino di 5 anni era malato:
il nonno lo uccide gettandosi
nel canale abbracciato a lui

Domenica 12 Ottobre 2014 di Redazione Rovigo
Il recupero delle salme e il piccolo Davide
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LENDINARA - Li hanno visti galleggiare a pelo d'acqua un giovane e un poliziotto che faceva jogging in via San Lazzaro Alto, in località Arzerello, alla periferia di Lendinara.

I corpi abbracciati, ormai senza vita, di un uomo e un bambino. Hanno dato l'allarme verso le 15,30. Sul posto si sono recati i vigili del fuoco, insieme ai carabinieri. Si tratta, di Danillo e Davide Giacometti, nonno e nipotino, rispettivamente di 73 e 5 anni. L'anziano è il suocero del poliziotto che l'ha avvistato.

Sul luogo della tragedia è arrivato il pubblico ministero di turno in Procura a Rovigo, Monica Bombana. Attesa per l'arrivo dei familiari delle due vittime, avvisati della disgrazia. A scorgere per primo i due corpi è stato il comandante della sezione di Badia della Polstrada, Alberto Cappellini, appassionato maratoneta, che si stava allenando proprio in via San Lazzaro. Con lui sull'argine c'era anche Nicola Pavan. Insieme hanno chiesto i soccorsi.

Poco distante dal luogo della tragedia sarebbe stato trovato il passeggino con il quale il nonno paterno Danilo Giacometti, era uscito per portare il piccolo a fare una passeggiata. Il poliziotto, zio del bambino, ha subito riconosciuto il passeggino, intuendo la tragedia.

Si tratterebbe quasi con certezza di un caso di omicidio-suicidio: Danilo Giacometti si sarebbe gettato deliberatamente nell'Adigetto con in braccio il nipotino di cinque anni, affetto da una grave malattia genetica he gli rendeva difficile perfino camminare. Il bambino ieri era stato affidato al nonno dal papà Matteo e dalla mamma: i genitori, da alcuni anni trasferiti a Spinea, nel Veneziano, sarebbero stati fuori tutto il giorno per partecipare ad un convegno dedicato proprio alla grave malattia di cui soffriva il piccolo Davide.

Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 20:21