Ucciso a Londra. Sebastiano: vita
inquieta, poi quel lavoro all'estero

Giovedì 1 Ottobre 2015 di Roberta Brunetti
Ucciso a Londra. Sebastiano: vita inquieta, poi quel lavoro all'estero
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VENEZIA - Un bambino simpatico, spiritoso, di quelli con cui tutti volevano giocare. Ma con una personalità per certi aspetti già fragile che poi sarebbe incappata nella schiavitù della droga. Sono in tanti a Venezia a ricordarsi di Sebastiano Seba Magnanini. Ricordi che, per lo più, risalgono ai tempi della scuola, perché poi quest’uomo inquieto, a Venezia, era rimasto assai poco: aveva viaggiato per il mondo, aveva vissuto all’estero, ultimamente in quella Londra dove aveva trovato un lavoro come carpentiere e dove è stato ucciso.



Nato a Venezia il 25 marzo del 1969, Sebastiano aveva trascorso l’infanzia in calle della Mandola. Qui viveva con il papà Gino e la mamma Fernanda, entrambi dipendenti comunali, e il fratello più piccolo Matteo. Sono gli anni in cui gioca in campo San Beneto e frequenta la "Dante Alighieri", all’epoca scuola elementare. Tanti i compagni di scuola d’allora che lo ricordano con simpatia. Un bambino che non doveva passare inosservato. C’é chi racconta della sua vivacità, del suo senso dell’umorismo. Professionisti oggi affermati che all’epoca erano amicissimi di Seba, definito da tutti come uno «di compagnia», «forse un po’ fragile», comunque «simpaticissimo». Ricordi che, però, finiscono qui, o quasi. Qualcuno lo aveva cercato di recente per organizzare una rimpatriata di classe. Qualcuno lo aveva anche incrociato, un mese fa, poco più, a Venezia. Era solo di passaggio, appena tornato da Londra e in procinto di tornarci.

Di fatto Sebastiano aveva seguito altre strade rispetto a quelle di tanti compagni di scuola...





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