VENEZIA - La Guardia di finanza di Venezia, nel corso di un controllo, ha scoperto una società del Polesine attiva come music provider che gestiva illegalmente 643.060 file musicali in formato elettronico non in regola con i diritti d'autore.
La società aveva complessivamente un repertorio di 17.380 brani fruibili simultaneamente dai clienti. Il titolare della società è stato denunciato ed è scattata una sanzione di 11.500 euro. Le indagini della Guardia di finanza, coordinate dalla Procura di Rovigo, sono partite da un'analisi della rete Internet ed in particolare da un meticoloso monitoraggio dell'App Store, che ha portato alla luce un numero considerevole di applicazioni web radio, riconducibili ad un unico sviluppatore.
I finanzieri hanno appurato che il music provider riproduceva, per la successiva trasmissione e diffusione, brani musicali registrati preventivamente su un server remoto ubicato in Italia che non corrispondeva nella giusta misura alla Siae il previsto compenso per l'utilizzazione di supporti musicali e quindi, di fatto, non assolveva al pagamento dei diritti d'autore.
Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 16:58
La società aveva complessivamente un repertorio di 17.380 brani fruibili simultaneamente dai clienti. Il titolare della società è stato denunciato ed è scattata una sanzione di 11.500 euro. Le indagini della Guardia di finanza, coordinate dalla Procura di Rovigo, sono partite da un'analisi della rete Internet ed in particolare da un meticoloso monitoraggio dell'App Store, che ha portato alla luce un numero considerevole di applicazioni web radio, riconducibili ad un unico sviluppatore.
I finanzieri hanno appurato che il music provider riproduceva, per la successiva trasmissione e diffusione, brani musicali registrati preventivamente su un server remoto ubicato in Italia che non corrispondeva nella giusta misura alla Siae il previsto compenso per l'utilizzazione di supporti musicali e quindi, di fatto, non assolveva al pagamento dei diritti d'autore.
