Morta per il gioco erotico finito male
il partner poi l'ha gettata in laguna

Sabato 1 Febbraio 2014 di Davide Scalzotto e Lorenzo Mayer
Mahtab, 35 anni, gettata in laguna dopo essere morta in un gioco erotico
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VENEZIA - L’hanno trovata morta lunedì notte, poco dopo l’una, in un canale al Lido di Venezia. Nuda.

Addosso solo una collanina e dietro di sè un mistero che si sta svelando poco a poco, man mano che si dipanano le indagini. Mahtab Ahad Savoij era una studentessa di scenografia all’Accademia di Brera a Milano.

Nata a Teheran, aveva 35 anni ed era venuta in Italia con la passione per l’arte. Una vita apparentemente normale, inserita nella numerosa comunità di studenti iraniani dell’Accademia (più o meno 250 ragazzi), che si integrano con altre comunità straniere. Mahtab in particolare frequentava tra gli altri anche un gruppo di studenti coreani. E con loro sarebbe stata sabato, prima di partire per Venezia.

Un viaggio del quale non avrebbe parlato con nessuno, se non forse con le amiche più intime. E su di loro si sta concentrando l’attenzione della Polizia di Milano, che sta collaborando nelle indagini con la Questura di Venezia e che ha interrogato i suoi amici, accompagnati dal direttore dell’Accademia, Franco Marrocco. In laguna Mahtab ha trovato la morte. Una morte apparsa fin dal primo momento strana. Intanto quel corpo completamente nudo, senza segni di violenza evidenti.

L’autopsia, eseguita dalla dottoressa Cristina Mazzarollo, ha rivelato che la 35enne iraniana era in acqua da non più di 4 ore. Come ci è finita? Non da sola, evidentemente. Perchè chi si uccide o cade in acqua per un malore non si spoglia. E poi non c’erano nemmeno segni di annegamento. Quindi Mahtab era morta prima di essere buttata in quel canale, nella zona centrale del Lido, a pochi passi dagli imbarcaderi di Santa Maria Elisabetta. Da chi? E come è morta?

Altri tasselli, emersi sempre dall’autopsia: Mahtab sarebbe deceduta un paio di giorni prima rispetto al rinvenimento del suo cadavere. Secondo il medico, infatti, il decesso risale ad almeno 48 ore prima. Dunque a sabato sera. Ma proprio sabato Mahtab sarebbe stata in compagnia dei suoi amici coreani a Milano, a questo punto prima di venire a Venezia. Ma se il corpo è stato in acqua solo 4 ore e la ragazza era morta da 48, si fa strada un’altra ipotesi: che qualcuno potrebbe aver nascosto il corpo prima di liberarsene. Ancora: il fatto che il cadavere fosse completamente nudo porta gli inquirenti ad ipotizzare un rapporto sessuale finito drammaticamente.

Potrebbe non trattarsi di un delitto volontario: forse è stato un malore fatale, un "gioco" spintosi troppo avanti, fino alla morte della giovane donna.

Per il momento sono soltanto supposizioni investigative: per qualche conferma sarà necessario attendere l’esito degli esami istologici e di quelli tossicologici, dai quali si potrà sapere se l’iraniana avesse assunto alcool o droghe, se sia stato il cuore a cedere e per quale motivo. Il sostituto procuratore Giovanni Zorzi ha aperto un fascicolo per omicidio, ma per ora non si può dire se sia colposo o volontario. Quello che appare sempre più certo è che il cerchio dei possibili sospettati si sta stringendo. L’ultimo tassello per completare il mosaico è capire cosa o chi abbia spinto Mahtab a venire a Venezia e con chi abbia passato le sue ultime ore di vita.

Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 12:10
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