MESTRE - Alzano in alto la bara in mezzo al sagrato, e parte l’applauso. «È un segno di rispetto verso Luciano, che era un grande. Buono, bravo, umile». Sono arrivati in centinaia a Catene. Almeno duemila nei tre giorni di veglia della salma di Luciano Levak, morto di un male incurabile e uno dei 14 figli di quell’Emilio "Mirko" Levak che fu il patriarca di questa immensa famiglia sparsa in tutta Europa.
Non vogliono foto "perché poi su Internet la gente scrive contro di noi", e si tengono ben distanti dalle polemiche su quel funerale romano di Vittorio Casamonica che ha scosso le cronache d’agosto. «Luciano aveva 60 anni e abitava in via del Bosco, siamo qui da sempre - racconta il nipote Massimo -. È il terzo lutto che colpisce la nostra famiglia in appena 20 giorni: prima nostra nipote Megan di 12 anni, uccisa da un aneurisma ad Oderzo; poi mio padre, anche lui per un brutto male. Ed ora Luciano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Non vogliono foto "perché poi su Internet la gente scrive contro di noi", e si tengono ben distanti dalle polemiche su quel funerale romano di Vittorio Casamonica che ha scosso le cronache d’agosto. «Luciano aveva 60 anni e abitava in via del Bosco, siamo qui da sempre - racconta il nipote Massimo -. È il terzo lutto che colpisce la nostra famiglia in appena 20 giorni: prima nostra nipote Megan di 12 anni, uccisa da un aneurisma ad Oderzo; poi mio padre, anche lui per un brutto male. Ed ora Luciano».