In Veneto arrivano 200 profughi:
individuati i centri possibili
di raccolta in quattro province

Mercoledì 23 Luglio 2014
Emergenza profughi, 200 quelli destinati al Veneto
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VENEZIA - Sono 200 i profughi destinati al Veneto, oggi e domani, tra quelli sbarcati negli ultimi giorni in Sicilia. Lo ha stabilito il vertice tra prefetti in corso a Venezia. Si è trattato di un incontro tecnico per decidere soprattutto i punti di smistamento.

Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro ha osservato che non è più possibile continuare a gestire il fenomeno come un'emergenza e che Belluno ha già dato in termini percentuali.

Sulle quote è in corso una trattativa serrata tra i rappresentanti delle varie province. Padova avrebbe già pronunciato un "no" categorico.

Il tavolo sull'immigrazione ha portato all'individuazione di alcune strutture da poter utilizzare come centri di primo smistamento dei migranti in arrivo in Veneto. «Si lavora per trovare una sistemazione immediata - spiega il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia - che non gravi sulla cittadinanza, per i duecento profughi che sono annunciati in arrivo per le prossime ore». Le indicazioni emerse puntano principalmente su ex caserme ed ex scuole dismesse e sarebbero stati individuati tre siti a Venezia (tra demaniali e comunali), uno a Treviso e due caserme a Padova. «Una di queste soluzioni padovane - ha detto al riguardo Cuttaia, che non ha chiarito per il momento di quali siti si parla - la escluderei, perché all'interno della città, così come escluderei l'auspicato hub all'aeroporto di Verona. Non siamo comunque di fronte a situazioni cristallizzate o ingessate: sarebbe preferibile realizzare i punti di smistamento vicino agli aeroporti, ma, contando sullo spirito di collaborazione di tutti, prenderemo in considerazione tutte le alternative possibili».

Cuttaia ha quindi sottolineato la necessità dell'intesa nell'ambito territoriale con la Regione («tramite il suo rappresentante presente abbiamo dato le nostre indicazioni, con l'illustrazione di problemi e disponibilità che verranno riferite ai vertici»), «ma se non ci fosse l'auspicata condivisione, continueremo ad operare noi, come abbiamo fatto fin qui, evitando qualsiasi impatto negativo con la popolazione, visto che, finora, non c'è stato alcun caso di reato». «Se non si trova una soluzione ha concluso il prefetto - inizieranno i problemi, visto che, come questi migranti arrivano sulle coste, arrivano subito qui, sulla base di un criterio di ripartizione sul territorio nazionale che prevede una quota spettante al Veneto».

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Ultimo aggiornamento: 17:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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