Cena per due in pizzeria a 600 euro, parte
la denuncia e scoppia il caso diplomatico

Giovedì 7 Febbraio 2013 di Roberta Brunetti
Salasso per due turisti danesi: conto da 600 euro
VENEZIA - La cenetta a Venezia si rivela un salasso e ne nasce un caso diplomatico. Un’altra coppia di turisti spennata. Un’altra figuraccia per la citt, stavolta finita addirittura all’attenzione dell’ambasciata italiana in Danimarca, che ha mobilitato il ministero degli Esteri e, alla fine, pure i carabinieri lagunari.



Protagonisti, infatti, due turisti danesi - di professione diplomatici - che, circa un mese fa, in un ristorante-pizzeria nei pressi di campo Santa Maria Formosa, avevano ordinato una frittura di pesce da una decina di euro, regolarmente inserita nel menù del locale.



A un certo punto, però, era uscito il cuoco dalla cucina per chiedere ai due commensali se, per caso, avessero gradito l’aggiunta anche di qualche scampo. Ai due ignari danesi, sembrò un gesto di gentilezza, un segno dell’ospitalità mediterranea. E invece. Nel conto finale, la frittura era schizzata a 80 euro. Pare che, nascosta da qualche parte nel menù, questa "frittura speciale" da 80 euro, ci fosse anche stata... Ma tutto il conto, tra vini e pietanze varie, ai danesi è apparsa come un’imboscata al loro portafogli: un salasso da 600 euro, con tanto di frittura-trappola e varie altri "proposte" per alleggerire le loro tasche. Tanto più che il locale, un normale ristorante-pizzeria, all’apparenza senza particolari pretese, non lasciava certo immaginare certi prezzi. Insomma, quanto basta per far andare su tutte le furie i due turisti che, da bravi diplomatici, una volta tornati a casa, hanno informato della disavventura veneziana l’ambasciata italiana in Danimarca.



Questa ha passato la segnalazione al nostro ministero degli Esteri che, alla fine, l’ha trasmessa ai carabinieri di Venezia. Nella caserma di San Zaccaria, problematiche di questo tipo non sono certo una novità. Capita che turisti denuncino questo o quel locale per un conto troppo salato. Così come succede che le pattuglie in servizio per la città vengano chiamate a dirimere contese tra turisti arrabbiati ed esercenti che pretendono di essere pagati. Spesso, all’origine delle arrabbiature, ci sono menù dove il pesce viene presentato a peso. Il turista ordina, senza rendersi conto di quanto il conto possa lievitare e l’amara sorpresa arriva solo al momento di pagare. Altro oggetto del contendere, i vini o il calcolo del servizio, soprattutto per gli stranieri. Ma al di là delle arrabbiature del momento, con relative segnalazioni alle forze dell’ordine, va detto che difficilmente ci sono conseguenze: contestare un qualche reato, come la truffa, risulta di fatto impossibile. Quello che rischia davvero è l’immagine di Venezia.

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci