MESTRE - Stavolta è finito davvero nei guai. Nessun alibi, nessuna giustificazione per quel numero consistente di video e foto contenenti scene per nulla edificanti con bambini e minori in pose osè e sottoposti a pratiche sessuali.
A dargli la caccia sul web sono stati gli investigatori dell’Interpol, che hanno seguito le tracce lasciate sulla Rete dei tanti scambi di file, inchiodandolo con l’accusa di detenzione e traffico di materiale pedopornografico e trasmettendo la segnalazione alla Procura di Venezia. Sono stati gli uomini del dirigente della Polizia Postale del Compartimento del Veneto, Tommaso Palumbo, ad arrestare il ventenne studente universitario di Favaro.
Il blitz nella casa in cui abita con i genitori l’altro ieri all’alba di fronte allo stupore e alla disperazione della madre e del padre quando hanno appreso cosa stava succedendo. «Com’è possibile che non ci siamo mai accorti di niente?» la domanda che pareva inespressa nel loro sguardo attonito. Gli agenti, su delega del sostituto procuratore di Venezia, Francesca Crupi, hanno quindi proceduto a perquisire la camera di quel ragazzo all’apparenza innocuo e che una volta davanti al computer, specie di notte, pare invece trasformarsi in un "orco" on line, capace di scaricare e scambiare migliaia di immagini che testimoniano una perversione che non si può certo definire occasionale, bensì ormai sedimentata e consapevole.
Pc e contenuto sono stati posti sotto sequestro e verranno analizzati dagli 007 internauti anche allo scopo di risalire al regista della catena distributiva di tale materiale nel cyber spazio, e magari riuscendo pure a inchiodare chi realizza in primis l’orrore.
Il ventenne, fino a due giorni fa incensurato, è stato ristretto ai domiciliari in attesa di comparire davanti al Gip.
Ultimo aggiornamento: 18:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA A dargli la caccia sul web sono stati gli investigatori dell’Interpol, che hanno seguito le tracce lasciate sulla Rete dei tanti scambi di file, inchiodandolo con l’accusa di detenzione e traffico di materiale pedopornografico e trasmettendo la segnalazione alla Procura di Venezia. Sono stati gli uomini del dirigente della Polizia Postale del Compartimento del Veneto, Tommaso Palumbo, ad arrestare il ventenne studente universitario di Favaro.
Il blitz nella casa in cui abita con i genitori l’altro ieri all’alba di fronte allo stupore e alla disperazione della madre e del padre quando hanno appreso cosa stava succedendo. «Com’è possibile che non ci siamo mai accorti di niente?» la domanda che pareva inespressa nel loro sguardo attonito. Gli agenti, su delega del sostituto procuratore di Venezia, Francesca Crupi, hanno quindi proceduto a perquisire la camera di quel ragazzo all’apparenza innocuo e che una volta davanti al computer, specie di notte, pare invece trasformarsi in un "orco" on line, capace di scaricare e scambiare migliaia di immagini che testimoniano una perversione che non si può certo definire occasionale, bensì ormai sedimentata e consapevole.
Pc e contenuto sono stati posti sotto sequestro e verranno analizzati dagli 007 internauti anche allo scopo di risalire al regista della catena distributiva di tale materiale nel cyber spazio, e magari riuscendo pure a inchiodare chi realizza in primis l’orrore.
Il ventenne, fino a due giorni fa incensurato, è stato ristretto ai domiciliari in attesa di comparire davanti al Gip.
