Arrestato Lori, patron della Pansac:
«Milioni dell'azienda per spese personali»

Martedì 2 Ottobre 2012
Fabrizio Lori, patron della Nuova Pansac di Mira
VENEZIA - Una barca, una mezza dozzina di auto di lusso, la casa di famiglia con tanto di ristrutturazione, fino al pagamento delle quote associative del suo circolo sportivo, delle vacanze in Sardegna e perfino dell'abbonamento a Sky. Sono queste le spese fatte «palesemente per fini privatistici» da Fabrizio Lori, 43 anni, l'industriale patron della Nuova Pansac di Mira ed ex presidente del Mantova Calcio, arrestato oggi a Mantova per bancarotta fraudolenta. Con le sue spese pazze avrebbe "prosciugato" il patrimonio dell'azienda di cui era amministratore unico, fallita a dicembre dell'anno scorso lasciando a casa circa 600 operai più un altro migliaio di personale impiegato nell'indotto.



«Lori - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano Alessandra Clemente - ha gestito la Nuova Pansac (...) come se fosse (.,..) un tutt'uno con il suo patrimonio personale, utilizzando i fondi della società per scopi che nulla o quasi avevano a che fare con l'attività sociale o con l'interesse della società medesima». La somma distratta dal patrimonio aziendale, in 5 anni, si aggira sui 40 milioni di euro.



Il giudice ha poi osservato come Lori, già dal 2004, quando acquisì la quota di maggioranza della società Mantova Calcio, diede «avvio ad un flusso di denaro dalle casse» dell'azienda, diventata leader nel settore igienico-sanitario, «verso terzi per interessi meramente personali». Alcune spese sarebbero stae fatte anche per la madre, mentre al Mantova Calcio avrebbe girato 19 dei 40 milioni "distratti" dalla Pansac.



Denaro "drenato" per acquistare e talvolta rivendere, a partire dal 1996, auto di lusso come due Ferrari - una F50 e l'altra F 60 - una Daimler Chrysler Mercedes e una Porsche Cayenne. Va ricordato che il fallimento Pansac ha comportato la cassa integrazione per oltre 500 operai. Le sedi produttive nel Veneziano erano tre: a Mira, Marghera e Portogruaro (quest’ultimo in verità chiuso a metà 2011). A Mira di 43 linee produttive ne sono rimaste attive una decina con neppure 40 addetti. Anche se la Pansac International dovesse essere venduta, è impensabile che sarà possibile garantire posti di lavoro per i 570 operai coinvolti e "vittime" del crac da 300 milioni di euro.
Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 20:31

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