Alfano assicura: «Per Venezia
piano speciale antiterrorismo»

Lunedì 30 Novembre 2015
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano a Jesolo
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JESOLO - La città di Venezia avrà un piano speciale di prevenzione contro il terrorismo.
Lo ha assicurato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano,



il quale ha sottolineato che Venezia «è un luogo simbolo; ci attrezziamo per proteggerla al meglio. Proteggeremo Venezia come il resto del Paese e lo faremo nella città lagunare specificamente con un piano che presenteremo al sindaco Brugnaro, insieme al capo della polizia, perché Venezia è una città speciale e deve quindi godere di una protezione speciale».

Il responsabile del Viminale, a margine dell'inaugurazione del nuovo commissariato di Jesolo, ha poi aggiunto che è già stato «predisposto un lavoro costruito assieme al dipartimento della pubblica sicurezza, in coordinamento con il sindaco veneziano, Luigi Brugnaro, per produrre appunto un piano speciale per "Venezia citta' sicura"».

Il ministro, in una conferenza stampa in Prefettura nel capoluogo veneto, ha precisato che «Il Progetto Venezia Sicura si articola in tre capitoli. Il primo riguarda il controllo del territorio, il secondo il contrasto all'abusivismo commerciale e contraffazione e il terzo, la sicurezza urbana e le attività anti-degrado».

Nel complesso «Saranno 105 gli uomini in più a presidio di Venezia degli obiettivi sensibili, artistici e religiosi - ha sottolineato - In alcuni casi sono militari dell'Esercito: 30 in più operanti nel "progetto strade sicure".

Inoltre, ciascun corpo di polizia metterà a disposizione sette equipaggi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, più dieci agenti della Polfer a controllo delle stazioni ferroviarie. Ci saranno anche militari a presidio delle frontiere». Tutto personale altamente specializzato.


Tuttavia, Alfano ha pure ribadito, che «Non esistono luoghi a rischio zero, né all'interno dell'Italia, né purtroppo in altri luoghi del mondo, come dimostra la drammatica cronologia del terrore degli ultimi 15 anni».

«Diciamo grazie al ministro Alfano e al governo tutto perché, come speravo, il messaggio che abbiamo lanciato è passato». Così il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha commentato l'esito della riunione con il ministro dell'Interno. «Adesso - ha aggiunto - non siamo più di fronte solo a promesse, ma a fatti concreti: gli uomini in più che ci sono stati affidati, che sono tanta roba, e che domani sceglieremo come collocare, localizzandoli anche tra Mestre e Marghera. Stiamo pulendo la città con i numeri e il segnale è chiaro: a Venezia non conviene più venire a delinquere».

Brugnaro ha ricordato come, alla giornata odierna, si sia giunti dopo «il lavoro svolto fin dalla scorsa estate per capire cosa succede, nel quale abbiamo trovato forze dell'ordine molto preparate». «Vorremmo - ha proseguito - che la legalità costituisse la base per il rilancio anche della nostra manifattura e del made in Italy, perché riteniamo che il rilancio del Paese parta dalla sicurezza e quindi ci auguriamo di insistere anche nei prossimi anni».

«Il Governo, con la risposta del ministro Alfano - ha aggiunto Brugnaro -, mi ha rinfrancato al di là di quanto speravo, perché so che la situazione è difficile dappertutto, ma si è capito, dimostrando di esserci, che qui la situazione è particolare e lo dimostreremo, mettendoci a disposizione del rilancio dell'Italia». «Al Governo - ha rilevato - abbiamo detto che a Porto Marghera, a Mestre o in altre realtà di terraferma ci sono segnali di un forte degrado, a causa di un atteggiamento troppo perfezionista, arrendevole e inclusivista tenuto negli ultimi anni. Ma, ora, non tollereremo più le persone che possono turbare la quiete pubblica: oggi lanciamo un messaggio molto moderato, ma di assoluta fermezza».

Ultimo aggiornamento: 16:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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