Il parroco ai funerali della mamma
suicida: «Anch'io volevo uccidermi»

Domenica 26 Ottobre 2014
Il parroco ai funerali della mamma suicida: «Anch'io volevo uccidermi»
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PAULARO - «Non dobbiamo chiederci "Perché": solo Laura può saperlo. Cosa avviene nell'animo profondo di una persona in quei momenti duri e difficili che uno è chiamato ad affrontare nella propria vita rimane un mistero. Il nostro pensiero va a lei, che sicuramente da lassù continuerà a stare accanto ai suoi amati figlioletti, a parlare con loro, e noi quaggiù faremo altrettanto con il marito Claudio, con i suoi genitori, papà Odino, la mamma Minetta, il fratello più giovane Giovanni». Parole toccanti quelle di don Giobatta Del Negro, il parroco di Paularo chiamato ieri ad officiare il funerale di Laura Buzzi, la 31enne mamma che compiendo un gesto estremo, è stata trovata morta giovedì mattina sul greto del Chiarsò.

Tantissime le persone presenti, oltre un migliaio, che hanno risalito a piedi il colle della Chiesa di San Vito scortando il feretro, avvolto da un’infinità di fiori, stringendosi nel silenzio e nella commozione accanto ai parenti della donna.

«Non possiamo giudicare, non dobbiamo giudicare» ha esortato il presule durante l'omelia prima di leggere una delle lettere che la donna, ancora diciassettenne, gli scrisse in qualità di sua ex allieva delle scuole medie, in occasione di un compleanno. «Non è vero che Laura fosse una ragazza chiusa e riservata, anzi - ha ricordato Don Titta -, sapeva aprirsi, condividere le sue ansie, i suoi timori, le sue gioie e le sue ambizioni; in quell'occasione mi volle raccontare per esempio che le sarebbe piaciuto tornare a scuola per ripartire con gli studi». Poi il parroco ammonisce i fedeli scavando nel proprio vissuto e citando la propria esperienza personale: «Anche io nel 1983, guarda caso l'anno in cui nacque Laura, venni scosso da una tragedia familiare, mio cognato si tolse la vita, lasciando mia sorella a crescere quattro figli. All'epoca insegnavo a Cividale e quel fatto mi bloccò, avevo paura a tornare tra i banchi, meditai pure io di farla finita. Non so poi come feci ad uscirne, ma comunque ci riuscii. Per questo, anche se forse vi viene spontaneo farlo - ha concluso il parroco -, vi chiedo di non cercare delle spiegazioni, di non giudicare ma soltanto di pregare Dio affinché questa nostra cara Laura continui a vegliare su di noi».

Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 07:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA