UDINE - Faceva circoncisioni a domicilio di bambini in tenera età, senza abilitazione e in spazi non idonei, sia nelle case di famiglie di origini mediorientali o africane che vivono nell’Udinese, sia nella moschea di via Marano, nel capoluogo friulano. Lo ha scoperto la Digos di Udine che finora ha ricostruito una decina di casi negli ultimi mesi. A finire nei guai, accusata di esercizio abusivo della professione medica, è una donna nigeriana di 45 anni, A.C.A. le sue iniziali, residente in provincia di Treviso, già gravata da precedenti specifici per casi analoghi emersi nel Trevigiano.
Nel corso della perquisizione eseguita recentemente nell'abitazione della donna è stato rinvenuto e sequestrato il materiale sanitario utilizzato per praticare le circoncisioni.
I genitori avrebbero contattato la nigeriana attraverso il passaparola, pagando anche 180 euro a intervento, convinti che la pratica fosse lecita. La circoncisione, molto diffusa in alcune culture, è infatti consentita purché eseguita in idonei locali sanitari e da persone abilitate alla professione medica.
Ultimo aggiornamento: 16:51
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I genitori avrebbero contattato la nigeriana attraverso il passaparola, pagando anche 180 euro a intervento, convinti che la pratica fosse lecita. La circoncisione, molto diffusa in alcune culture, è infatti consentita purché eseguita in idonei locali sanitari e da persone abilitate alla professione medica.