Autovie, la Regione segue il Trentino
sì al modello Autobrennero

Domenica 14 Giugno 2015
Autovie, la Regione segue il Trentino sì al modello Autobrennero
TRIESTE - Chi si ferma è perduto, usava dire una volta. Mancano le note ufficiali, ma non la sostanza: la Regione ha deciso di uscire dal guado e percorrere con decisione la "pista" aperta dal Trentino Alto Adige, che con asburgica assertività ha chiuso l'accordo con Governo e Commissione europea per ottenere l'affidamento in house della concessione autostradale all'Autobrennero.



L'alternativa sarebbe affrontare una gara per la quale Autovie Venete non ha le risorse, drenate tutte e puntualmente per costruire la terza corsia A4, mentre più di un soggetto privato sarebbe adeguatamente attrezzato per vincere la partita.

Ma quale sarà la road map da seguire? il Governo l'ha già tracciata per Trento e Bolzano.

1) la Regione crea una nuova società che potrebbe essere denominata Autostrade Fvg (ma sul nome, ovviamente, la partita è aperta), controllata al 100% dall'ente pubblico.

2) Tale nuovo soggetto pubblico, da sottoporre al controllo analogo con la Regione, al pari di una qualsiasi società in house (come Insiel o Fvg Strade, per capirci), riceve l'affidamento della concessione autostradale per conto della Regione, con valenza dalla scadenza dell'attuale concessione ad Autovie Venete (31 marzo 2017).

3) Autovie Venete entra contestualmente nella procedura di liquidazione con cessione alla nuova società del ramo aziendale inerente l'autostrada, ossia la sostanziale totalità.

4) Occorre rimborsare i soci privati di Autovie, per i quali già la Spa regionale prefigura un esborso di circa 40 milioni di euro.

Ma per i soci privati non è finita: una volta istituita la "newco" e conseguita la concessione in house, potranno partecipare alla società pubblica in misura minoritaria e beninteso - in ossequio alla Direttiva europea 23 del 2014 - senza poter mai inficiare le scelte strategiche dell'azienda e della Regione.

Le regole per tale operazione dovranno essere disciplinate da un decreto legislativo di attuazione allo Statuto di autonomia speciale del Fvg che il Governo nazionale sarà chiamato ad approvare.

Dunque uscire ma anche rientrare, magari a saldo positivo per Mamma Regione di fronte a un concessionario pubblico a traffico (e fatturato) crescente che non debba più misurarsi con l'alea di scadenze e gare di sorta.

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Ultimo aggiornamento: 13:46

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