Profughi con gli smartphone?
Il prefetto: «Comunicano solo così»

Lunedì 14 Dicembre 2015 di E.B.
Profughi con gli smartphone? Il prefetto: «Comunicano solo così»
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TRIESTE - Sono i loro "migliori amici": smartphone, tablet e wi-fi. I richiedenti asilo non hanno bisogno solo di vitto e alloggio ma anche di comunicare con le loro famiglie nei Paesi d'origine. A cercare di fare chiarezza su questo punto, che tanto fa indignare e discutere, è stata questa mattina all'Università di Trieste, nell'ambito di un corso dedicato all'immigrazione, il prefetto Francesca Adelaide Garufi.

Secondo il Commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia lo smartphone «è l'unico strumento che i migranti hanno per comunicare col vecchio mondo e per capire dove si trovano». Insomma, indispensabile. Un mezzo che li aiuta ad orientarsi e a comprendere usi e costumi del Paese in cui si trovano.

Ecco perchè molti di loro si rifugiano all'interno dei centri commerciali: possono collegarsi ad internet e tramite Facebook e Whatsapp scambiarsi foto, consigli ed informazioni utili per la propria e altrui sopravvivenza che nel loro caso è anche sinonimo di tecnologia.
Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 15:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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