MONFALCONE - «Non possono essere i lavoratori a pagare e la medesima azienda che li occupa a pagare le dure conseguenze di un provvedimento della Magistratura». Così Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm, valuta l'esecuzione da parte dei carabinieri del Noe del provvedimento del Tribunale penale di Gorizia riguardante il sequestro preventivo di alcune aree del sito Fincantieri di Monfalcone. Il risultato, continua Ghini, «è che l'attività produttiva dell'intero cantiere è sospesa ed i lavoratori sono stati messi in libertà dall'azienda. Urge un intervento per ripristinare la produzione del gruppo cantieristico che da mesi ha rialzato la testa imponendosi sui mercati internazionali».
Ultimo aggiornamento: 09:59
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