La Muti non risarcisce il teatro Verdi:
«Non ho 30mila euro», ma la procura
insiste: «La condanna va inasprita»

Sabato 20 Giugno 2015 di Cristina Antonutti
La Muti non risarcisce il teatro Verdi: «Non ho 30mila euro», ma la procura insiste: «La condanna va inasprita»
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PORDENONE - Difficilmente Ornella Muti potrà dimenticarsi di Pordenone. Non solo rischia ingiunzioni di pagamento da parte del teatro Verdi, ma la Procura di Trieste vuole una pena più severa.

Dopo la sentenza di condanna, che aveva fatto il giro del mondo, l’attrice sta per essere travolta da altri strascichi giudiziari.

Nel 2010 si era data malata per andare a una cena di beneficenza con Vladimir Putin e al teatro Verdi di Pordenone saltarono tre serate. Il giudice Patrizia Botteri l’ha condannata a 8 mesi e 600 euro di multa per truffa e per aver indotto un medico a redigere una certificazione falsa. E ha subordinato la condizionale al pagamento di 30 mila euro. Ma Ornella Muti, l’attrice romana con residenza a Montecarlo, non è in grado di pagare la provvisionale. Ha fatto sapere di non «essere nelle condizioni» di far fronte al pagamento.

«Sembra incredibile che un’attrice ancora in auge, spesso presente a talk-show e trasmissioni televisive - osservano i legali del Verdi - possa versare in condizioni di indigenza tali da non permetterle di onorare i suoi impegni con la giustizia».

Se il teatro Verdi non molla e dà incarico agli avvocati Bruno e Antonio Malattia di avviare «tutte le iniziative necessarie per il recupero forzoso delle somme liquidate a suo favore», la Procura generale rincara la dose. Ha proposto appello incidentale rilevando che la pena irrogata è eccessivamente mite. «Nel ricorso - spiegano gli avvocati Malattia - il procuratore generale osserva che la peculiarità degli espedienti adottati per conseguire l’illecito profitto, l’entità dell’indebito ricavato con il parallelo danno per la persona offesa e il comportamento processuale tenuto dalla Muti denotano "una spiccata propensione alla violazione della legge, mentre la mancanza di ogni resipiscenza palesa personalità ulteriormente svalutata e negativa"».

Nemmeno il Tribunale di Pordenone era stato morbido con l’attrice: «L’interesse di munirsi di certificato medico il giorno della partenza per la Russia era giustificato dalla necessità di sottrarsi al pagamento della penale».

Ultimo aggiornamento: 10:58
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