Tagli agli stipendi, i vigili del fuoco
incrociano le braccia il 12 dicembre

Lunedì 7 Dicembre 2015
Tagli agli stipendi, i vigili del fuoco incrociano le braccia il 12 dicembre
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TRIESTE - Se restate chiusi fuori casa non è detto che i Vigili del Fuoco interverranno per aiutarvi. Tira aria di disservizi in tutto il Friuli Venezia Giulia a causa dello sciopero indetto dall'Unione sindacale di base della categoria in difesa del contratto. «Il soccorso è garantito - chiarisce il coordinatore nazionale Costantino Saporito - ma non servizi di assistenza come l'apertura di porte o il crollo di cornicioni, soltanto interventi tecnici urgenti».
Lo sciopero è partito da Trieste e riguarda gli 857 Vigili del Fuoco che, divisi sulle quattro province (207 a Trieste, 207 a Gorizia, 258 a Udine e 185 a Pordenone) operano in Friuli Venezia Giulia: c'è malessere per «l'arroganza con la quale la direzione regionale ha affrontato il tavolo paritetico a fronte dello stato di agitazione» indetto da Usb, che «è sempre stata contro la privatizzazione del rapporto di lavoro, processo che vede nel riordino il suo atto finale, non accetta che i lavoratori siano penalizzati oltremodo da una politica scellerata messa in piedi dall'amministrazione e firmaioli».
«Il tavolo paritetico - denuncia l'Unione sindacale in una nota - ha dimostrato che solo l’Usb sta affrontando il problema di questa sottrazione indebita di parte del salario a tutti quei lavoratori che sia in infortunio che in assenza per godimento di legge non sono a loro dire "produttivi"». E ancora: «Ecco cosa produce il riordino ed ecco cosa succede quando il manico del coltello è posto nelle mani di dirigenti manager che più risparmiano sulla pelle dei lavoratori e più ne traggono profitto». «La situazione dopo l'incontro - conclude Saporito - è diventata insostenibile, a Roma è stata rimandata la patata bollente, ma intanto i dirigenti locali mettono in dubbio il contratto e poi se ne lavano le mani, tanto a rimetterci sono i lavoratori».
L'azione di protesta indetta da Usb si concretizzerà il 12 dicembre prossimo in una maxi manifestazione nel capoluogo giuliano e non si arresterà «fino a quando il contratto di lavoro non verrà rispettato e non si darà ai lavoratori il giusto diritto alla salute, all'equa distribuzione delle risorse, al pagamento delle spettanze, al rispetto dell'orario di lavoro e al riconoscimento dei diritti acquisiti».
Il coordinatore nazionale specifica infatti che i Vigili del Fuoco sono sprovvisti di assicurazione sanitaria e che il disagio serve «per far capire che rischiamo di restare in braghe di tela». Ai problemi contrattuali si aggiunge anche quello, non secondario, della carenza di organico: si stima uno scoperto in Friuli Venezia Giulia di almeno 600 unità che dovrebbero essere assunte «per iniziare a ragionare». «Non abbiamo mezzi e siamo sempre più vecchi» aggiunge Saporito concludendo con un cenno alla Protezione civile, fiore all'occhiello della Regione Friuli Venezia Giulia: «Non vogliamo dualismi ma un amalgama reale».
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