TRIESTE - E' stato condannato a sei anni di carcere il cinquantenne Gino Falcone, residente a L'Aquila e operatore in una struttura di salute mentale, per aver stuprato una propria paziente durante un convegno. L'uomo avrebbe approfittato dello stato confusionale della donna costringendola, con botte e morsi, a soddisfare i propri desideri.
La vicenda risale al febbraio del 2007: secondo l'accusa, Falcone e la paziente, dopo il primo stupro, si erano rivisti fino all'agosto successivo e l'operatore aveva continuato ad approfittarsi delle precarie condizioni psichiche della donna che non era in grado di esprimere il proprio dissenso. Ne da notizia il quotidiano locale.
A far scattare la denuncia sono stati i famigliari di lei: Falcone si era presentato all'assistita millantando di essere il comandante del Ros nonchè parente del magistrato ucciso nella strage di Capaci.
Ultimo aggiornamento: 18:32
La vicenda risale al febbraio del 2007: secondo l'accusa, Falcone e la paziente, dopo il primo stupro, si erano rivisti fino all'agosto successivo e l'operatore aveva continuato ad approfittarsi delle precarie condizioni psichiche della donna che non era in grado di esprimere il proprio dissenso. Ne da notizia il quotidiano locale.
A far scattare la denuncia sono stati i famigliari di lei: Falcone si era presentato all'assistita millantando di essere il comandante del Ros nonchè parente del magistrato ucciso nella strage di Capaci.