Ha due tumori, salta la visita
e le tolgono la pensione d'invalidità

Venerdì 26 Giugno 2015 di Annalisa Fregonese
Ha due tumori, salta la visita e le tolgono la pensione d'invalidità
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ODERZO (TREVISO) - È stata colpita due volte dal cancro, prima ad un seno, poi all'altro. Due le mastectomie subite. Non bastasse, a complicarle la vita ora ci si mette pure l'Inps. Che le ha revocato la pensione di invalidità civile, con effetto da giugno.



Chiedendole anche indietro gli assegni ricevuti da febbraio a oggi. «Sono disperata - dice C.C., una donna di 62 anni, opitergina - perchè quei 250 euro al mese, che seppur non sono molti, sommati alla mia pensione di vecchiaia, mi consentivano comunque di tirare avanti. Adesso non so proprio come fare. E dire che le carte all'Inps le ho inviate, ho fatto quello che mi avevano richiesto».



Nell'Italia degli sprechi e delle pensioni d'oro accade anche questo. Quasi a voler confermare il ben noto refrain: che a rimetterci son sempre le persone umili e semplici che non sanno come difendersi dalla burocrazia.



«Quello che sta accadendo alla mia assistita è a dir poco vergognoso - evidenzia il dottor Angelo Ferri, medico di famiglia della donna -. La seguo da tanti anni, non sto a raccontare il calvario che ha subito. Dapprima con un cancro sviluppatosi in una mammella, operata con mastectomia. Il tumore non si è arrestato, la signora ha dovuto essere operata una seconda volta anche all'altro seno. È doppiamente scandaloso: si sospende la pensione ad una donna colpita due volte da tumore e in più si rivogliono indietro i soldi già erogati».



L'opitergina 62enne è stata operata nel 2011, quindi nel 2013. L'Inps di Treviso l'aveva convocata a gennaio per la visita di verifica. «Il 12 gennaio - spiega il dottor Ferri - la pensionata trasmetteva per fax la certificazione attestante la progressione e l'estensione del tumore, appellandosi a un decreto ministeriale e a un decreto legge che la esonerava dalla visita di verifica. Era questo un suo diritto. La signora ha rispettato la legge. Tuttavia l'Inps, infischiandosene di una legge dello Stato, ha considerato il mancato presentarsi della signora come un rifiuto alla verifica. Non ci sono commenti se non l'amara considerazione che lo Stato è debole con i forti e forte con i deboli».



«La notte non dormo - ammette la signora - perchè non so come andrò avanti. Con quarant'anni di contributi agricoli versati mi danno una pensione di 500 euro. Ho lavorato una vita per avere una miseria. I 250 euro dell'invalidità mi consentivano di tirare il fiato. Grazie Inps - conclude amara - grazie davvero. Per come tratti gli italiani che hanno lavorato una vita per poi essere abbandonati se si ammalano».
Ultimo aggiornamento: 20:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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