I sindaci in campo: «Le nostre tasse
devono restare nella nostra regione»

Martedì 25 Marzo 2014
I sindaci in campo: «Le nostre tasse devono restare nella nostra regione»
27

TREVISO - Difesa del territorio e tasse che devono restare in ambito locale: sono alcune delle richieste avanzate in modo bipartisan dai sindaci del Trevigiano in un manifesto di sostenibilità economica consegnato al governatore del Veneto Luca Zaia.

I primi cittadini aderenti all'associazione dei sindaci della Marca trevigiana chiedono che le proposte siano accolte come emendamenti nel provvedimento di conversione della legge di stabilità, il cosiddetto "Salva Roma", aprendo un tavolo per negoziare con il Governo. «Qualora ciò non avvenisse - ha spiegato Zaia - da martedì sono già autorizzato a presentare un ricorso in Corte costituzionale», nel quale, come hanno spiegato i sindaci, sarebbero impugnate tutte le ultime manovre finanziarie: non quindi un singolo provvedimento, ma un vero e proprio conflitto di attribuzioni.

Tra le richieste contenute nel documento, una diversa autonomia impositiva - con la tassazione locale che deve restare tale - e la regionalizzazione del fondo perequativo comunale, l'esclusione delle spese di investimento per la messa in sicurezza e l'adeguamento dell'edilizia scolastica dal patto di stabilità, l'introduzione di principi normativi sulla spesa corrente e una serie di semplificazioni.

«Per la prima volta assoluta - ha detto Zaia - si assiste a una lobby di tutti i sindaci con la Regione. Quel che si dice sempre, cioè di fare squadra, qui c'è, a difesa del territorio e del fatto che le tasse restino qui. Il Veneto si candida come laboratorio per un federalismo a geometria variabile e il fatto che questo parta dai sindaci, i nostri eroi al fronte, è importante. A noi è stata chiesta una partecipazione concreta ad un progetto che condividiamo e troviamo che sia il minimo seguire fino in Corte costituzionale questo grande segnale di trasversalità, civiltà e amore per il nostro territorio».

«Abbiamo bisogno dell'aiuto del presidente - ha spiegato il sindaco di Montebelluna Marzio Favero - per sostenere la nostra azione, che si basa sull'articolo 114 della Costituzione, come modificato nel 2001, quando i diversi enti sono stati equi ordinati tra loro. Sulla base di questo, lo Stato sta prevaricando l'unità, con la violazione di quattro articoli della Costituzione, il 3, il 5, il 117 e il 118, mettendo così in discussione la tenuta del sistema-Paese e, sulla base di un rinato centralismo, trasformando le autonomie in semplici gabellieri. È per questo che i sindaci sono uniti, al di là dei colori politici».

«Chiediamo - ha aggiunto Sandro Bonesso, sindaco di Trivignano e vicepresidente dell'Anci - che la Regione si faccia portavoce delle necessità territoriali e che il Veneto sia scelto come sperimentatore e anticipatore. Perché il documento parte da Treviso, ma sarà esteso a tutti i comuni veneti».

«Le ultime manovre - ha sottolineato Silvano Piazza, sindaco di Silea - si sono concretizzate in un'operazione a tenaglia sulle limitazioni alla democrazia: la nostra è una battaglia forte per il rispetto dell'uguaglianza».

«Le nostre - ha concluso Giovanni Manildo, sindaco di Treviso - sono proposte di buon senso, nate dal basso, non un'azione provocatoria, ma un'azione tesa a costruire qualcosa, tant'è che incontreremo entro la settimana prossima i sindaci dei Comuni capoluogo».

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 14:19

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci