Treviso. Il varco della morte non doveva
esistere ma l'Anas non lo aveva riparato

Lunedì 14 Dicembre 2009 di Antonella Federici ed Erica Bet
Il varco dal quale è caduta la Rover di Ruggiero Borgato (Ciot)
TREVISO (14 dicembre) - Ma morto? Ma davvero... morto? Aveva 22 anni... anch’io ho ventidue anni. Morto. una ragazza, a mezzanotte, al bar accanto al ponte da dove è precipitata l’auto con a bordo Ruggiero Borgato, morto sul colpo ed estratto a fatica dalle lamiere dai vigili del fuoco, mentre i carabinieri fanno i rilievi rispetto alla sbandata che ha attraversato le due corsie di marcia. Sembra che rendersi conto della definitività della morte, per quella ragazza, sia faticoso: non ci aveva mai pensato e magari anche loro, in macchina, corrono.



«Ma se ci fosse stato il parapetto come sul resto del ponte, non sarebbe morto». L’osservazione è fatta a voce alta, a pochi metri da dove la gru sta issando il resto della Rover blu, che splende sotto la potente luce del faro dei Vigili, presa per la parte anteriore, con i pezzi che cadono a terra nel silenzio. Sono le 23.30: è quasi finita. Il corpo del poveretto è stato portato all’obitorio di Conegliano, si è stabilito con un sospiro di sollievo che non c’era una seconda persona, gli amici arrivati dal versante di Susegana sono stati condotti via, una ragazza è quasi svenuta, in lacrime.



La scena fa rabbia e il signore che ha fatto l’osservazione, che è lì con il figlio ma non può attraversare il ponte che è ovviamente sbarrato, parla con il resto delle persone che guardano; molti hanno lasciato l’auto in coda e sono arrivati fino al ponte, per spiegarsi una coda che è durata quasi un paio d’ore. «È vero, dice un altro signore della zona - devono anche aver scritto alla Provincia perchè è molto che c’è quel buco e sotto il precipizio. Sembra una di quelle tragedia annunciate, e riannunciate senza che accada nulla per impedirle». «Ventidue anni - ripete un altro presente - se c’era il muretto sarebbe vivo, magari ferito ma vivo. Non avrebbe fatto un salto di metri per poi rimanere schiacciato mentre la macchina rimbalzava sotto il ponte». Quel tratto di strada sembra essere responsabilità dell’Anas, e infatti c’è un addetto che cammina su e giù, nervoso e preoccupato.



Chissà se accadrà qualcosa, se qualcuno avrà il coraggio di assumersi la responsabilità. Perchè in Italia certo, c’è l’obbligo di rimettere subito in sicurezza i tratti danneggiati. Ma non c’è sanzione alcuna se non lo si fa.



Il varco, una ventina di metri circa, c’era dallo scorso 14 novembre; era stato transennato e segnalato con il nastro bianco e rosso. La Rover condotta da Ruggiero Borgato è andata a finire nello stesso punto dove il frontale del mese scorso aveva sradicato la recinzione lungo il tratto della statale 13 Pontebbana. L’auto condotta dal giovane viaggiava verso Treviso; arrivata all’altezza del cartello di Ponte della Priula è sbandata verso destra e poi verso sinistra per finire la sua corsa nel vuoto. Sarebbero bastati pochi metri e sarebbe finita contro il muretto di contenimento. «La strada è di competenza dell’Anas – spiega il vicesindaco Vincenza Scarpa – e il Comune deve chiedere le autorizzazioni anche per affiggere un manifesto». All’indomani dell’incidente di novembre, gli uffici comunali avevano fatto partire gli avvisi: «La segnalazione era stata fatta, l’Anas aveva messo le transenne e sapeva che era necessario sistemare il tratto». L’amministrazione comunale, anche volendo, non avrebbe potuto mettere mano alla situazione di pericolo e chiudere quel passaggio verso il fiume dov’è volata l’auto del 22enne.



«Si tratta di un ponte ormai datato – continua il vicesindaco -. Anche la Provincia di Treviso, tempo addietro aveva studiato un progetto per allargare la strada e realizzare una pista ciclabile. Se lo si percorre nei limiti di velocità previsti, non ci sono rischi particolari. Oggi c’è spazio solo per la tristezza: un’altra giovane vita spezzata, 22 anni sono davvero pochi per morire». Dopo quanto successo da parte dell’amministrazione scatteranno ulteriori solleciti: «Da tempo si parla della pericolosità del ponte – continua l’assessore all’urbanistica Sergio Vendrame -. Solleciteremo interventi per la messa in sicurezza del tratto. Il Comune è intervenuto dove possibile; ora spetta agli enti competenti».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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