Treviso. Delusione d'amore, 42enne
si impicca nell'azienda in cui lavora

Mercoledì 17 Novembre 2010 di Annalisa Fregonese
Rudi De Marchi e l'azienda Pmc dove era impiegato (archivio)
TREVISO (17 novembre) - Una delusione d’amore mai superata. questo il motivo che ha portato Rudi De Marchi, 42 anni il prossimo 23 dicembre, originario di Ghirano (Prata di Pordenone), a togliersi la vita. Nella notte fra lunedì e martedì, dopo una serata trascorsa a giocare a carte, si è impiccato con la sciarpa ad un portone del capannone della P.M.C., l'azienda per la quale lavorava in via Bastie a Portobuffolè.



Un gesto disperato e irreversibile che ha lasciato attoniti quanti lo conoscevano. A partire dai colleghi di lavoro e dagli amici, i tanti che lo conoscevano, coloro che frequentano il Bar Ristorante Battistella, situato di fronte alla provinciale, dove l'uomo pranzava ogni giorno. Aveva trascorso la serata di lunedì giocando a carte in un’enoteca di Ghirano assieme al suo titolare. Poi Rudi saluta e se ne va. A notte fonda ad accorgersi che qualcosa non va alla P.M.C. sono tre amici. Notano il portone aperto, una luce accesa. Alle 2 del mattino chiamano i carabinieri di Fontanelle. Giunti sul posto i militari non possono far altro che constatare la morte dell'operaio specializzato. Inutile l'arrivo dell'ambulanza. Sul posto, verso le 3.30 del mattino giunge il carro funebre dell'impresa Finotto di Fontanelle, che procede al pietoso trasporto della salma all'obitorio di Oderzo. La notizia della morte di Rudi De Marchi si propaga velocissima a Portobuffolè e nel pordenonese.



Rudi De Marchi era molto conosciuto. «Da ragazzi - ricorda il sindaco Diego De Marchi - abbiamo giocato assieme a pallone. Aveva un carattere solare, vivace. Sono addolorato, non avrei mai immaginato un gesto del genere». «Non abbiamo parole - dicono alla P.M.C. - era un dipendente di fiducia, il responsabile della verniciatura. Aveva le chiavi, ecco perché è potuto entrare. Una persona vivace, socievole, a noi non aveva manifestato segnali di depressione o preoccupazione». «Non ho parole - dice il titolare del ristorante Battistella - Veniva a pranzo da noi tutti i giorni».



Sposato e padre di una bambina di 10 anni, De Marchi si era separato molto tempo fa. Dal 2004 al 2006 aveva abitato a Oderzo, in via Martini. Pare che negli ultimi tempi vivesse sempre ad Oderzo, in un appartamento in calle del Toresin. Ma la sua vita, le sue giornate le trascorreva tra il lavoro a Portobuffolè e il tempo libero speso soprattutto nel Pordenonese. Essendo lavoratore dipendente, tra l'altro apprezzato e uomo di fiducia del titolare, non aveva grattacapi economici. Forse, il condizionale è d'obbligo, all'origine del suo gesto disperato una storia sentimentale finita male. È su questa pista che indagano i carabinieri.
Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 23:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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