«Non sei capace di cucinare»
E riempie di nuovo di botte la moglie

Giovedì 2 Aprile 2015
«Non sei capace di cucinare» E riempie di nuovo di botte la moglie
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TREVISO - Mentre il marito la inseguiva in strada, dopo averla picchiata per l'ennesima volta, lei è riuscita a chiamare il 113 e a mettere fine alle botte che le avevano ormai provocato una serie di lividi. Gli agenti delle volanti sono arrivati in pochi istanti nel quartiere San Zeno ed hanno arrestato il 47enne, L.S., con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.



All'origine dell'ultimo diverbio il menu della cena, che secondo l'uomo non era adeguato. E nonostante nella coppia sia già in corso il procedimento per la separazione, l'uomo ha deciso di punire a suo modo la moglie per quella pietanza che non risultava di suo gradimento. Quando è rincasato, è andato su tutte le furie ed ha cominciato prima a insultarla, poi, alzando le mani, le ha urlato che non valeva nulla come donna. «Ti uccido, ti faccio vendere l'appartamento, non sei capace di fare niente», queste alcune delle minacce e degli insulti che l'uomo ha rivolto alla 44enne.



Quando i poliziotti sono arrivati lei è stata accompagnata in ospedale, e gli uomini delle volanti, coordinati dalla dirigente Imma Benvenuto, hanno ricostruito la storia della coppia. Una vicenda passata attraverso una querela, presentata due anni fa e poi ritirata dalla donna, quando il marito gli aveva promesso che avrebbe rigato diritto. Un rapporto che ha avuto pochi alti e molti bassi, compresa la rottura di un dito proprio durante una delle tante liti (ha raccontato lei ai poliziotti).



All'ospedale la donna non aveva ammesso che quel dito glielo aveva spaccato lui, ma ieri sera ha raccontato tutto, e i poliziotti hanno anche acquisito un certificato medico di marzo. Altre botte finite con un trauma facciale e tre giorni di prognosi. Per le percosse di martedì sera, invece, una prognosi di otto giorni: il referto medico parla di contusioni multiple.



Quando i poliziotti sono arrivati nel quartiere San Zeno, poco dopo le 21.30, l'uomo la stava ancora rincorrendo. Lei, dopo la telefonata ai poliziotti, ha anche scattato qualche foto per documentare quegli istanti di terrore. Quando il 47enne è stato bloccato dagli agenti in divisa non ha aperto bocca, non ha cercato di giustificarsi, ma è rimasto in silenzio. Il pubblico ministero di turno, in attesa del processo per direttissima previsto questa mattina, lo ha messo agli arresti domiciliari nell'abitazione di un parente.
Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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