BELLUNO - Gli aiuti bellunesi per il Nepal mettono a dura prova l'organizzazione del Soccorso alpino, da ieri impegnata nell'attività di selezione e stoccaggio all'hangar del Corpo Forestale dello Stato in zona aeroporto. «Abbiamo lanciato l'appello ai soci dopo il terremoto - ricorda il delegato del Cnsas Dolomiti Bellunese Fabio Bristot Rufus -, la risposta è stata tanta che la situazione ci è sfuggita di mano».
Ieri, alla sede della Corpo Forestale, hanno faticato in ventuno ma a metà pomeriggio le donazioni sistemate in 136 scatoloni da circa 18 chili di media erano appena un quindicesimo del totale. Le operazioni sono proseguite tutto il giorno, oggi si ripeterà e il prossimo fine settimana anche fino all'esaurimento del materiale. Alla fine si prevede che i cartoni riempiti saranno circa un migliaio, i pallet utilizzati 170 e sopra ciascuno peseranno scatole per un quintale circa di indumenti.
Diciassette tonnellate in tutto. Insomma una donazione a tre zeri, fatta di vestiti, giacconi invernali, scarpe, intimo e anche tende da campo per chi la casa non ce l'ha più e un riparo provvisorio è meglio di nulla. «Abbiamo lanciato l'invito a donare indumenti inviando una mail ai soci pochi giorni dopo il terremoto, era un mattino attorno alle 9 - ricorda Bristot -, alle 16 ricordo che abbiamo dovuto bloccare la raccolta inviando un contrordine perché la risposta era già oltre ogni aspettativa. Ha partecipato all'invito tutta la provincia di Belluno e anche quella di Treviso».
L'appello, ora, è quello a prestare tempo per inscatolare tanta generosità, così da finire quanto prima e inviare gli aiuti. Chi vorrà contatti la segreteria del Cnsas Veneto allo 0437.930961 o inviando una mail a info@cnsas.
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