Si conoscono in chat e, dopo una serie di messaggi, decidono di vedersi. Ma al primo incontro lui la porta in un luogo isolato, le strappa i vestiti e la stupra. Poi la riaccompagna verso l’auto, ma durante il tragitto si ferma in un bar, compra un "gratta e vinci" e si mette in tasca 200 euro. È questa, in estrema sintesi, l’angosciante esperienza vissuta da una 60enne che risiede nel Montebellunese.
La donna, sconvolta le la violenza sessuale subita, ha però avuto il sangue freddo di annotarsi il numero di targa dell’uomo conosciuto in chat. Un indizio che ha permesso ai carabinieri, dopo mesi di indagini, di identificare l’autore dello stupro che adesso si avvia verso il processo nel quale la donna, assistita dall’avvocato Andrea Zambon, si costituirà parte civile chiedendo il risarcimento del danno.
Ultimo aggiornamento: 15:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA La donna, sconvolta le la violenza sessuale subita, ha però avuto il sangue freddo di annotarsi il numero di targa dell’uomo conosciuto in chat. Un indizio che ha permesso ai carabinieri, dopo mesi di indagini, di identificare l’autore dello stupro che adesso si avvia verso il processo nel quale la donna, assistita dall’avvocato Andrea Zambon, si costituirà parte civile chiedendo il risarcimento del danno.