Zaia sul luogo della tragedia:
«Chiedo lo stato di calamità»
Poi caccia i "turisti della morte"

Domenica 3 Agosto 2014
Zaia sul luogo della tragedia: «Chiedo lo stato di calamità» Poi caccia i "turisti della morte"
10
REFRONTOLO - Il presidente del Veneto, Luca Zaia, tenutosi in contatto fin dalle prime ore della notte con i soccorritori, si trova in sopralluogo sul luogo del disastro causato dalla bomba d'acqua abbattutasi a Refrontolo (Treviso), che ha provocato 4 morti e numerosi feriti. Zaia è stato informato costantemente sull'evolversi della situazione dal responsabili del Suem 118 regionale, del Soccorso Alpino e della Protezione civile, che ha inviato sul posto tutti i volontari disponibili. Assieme al capo di questo dipartimento, Tonnellato, Zaia ha sorvolato in elicottero la zona devastata dal fortunale per una verifica più dettagliata della situazione, ma ha già annunciato che chiederà lo stato di calamità al governo. «Questa alluvione è stata la più tragica dopo il '66, è un piccolo Vajont. La Regione è in lutto e voglio che il giorno dei funerali tutte le bandiere siano listate a lutto».



IL PRESIDENTE CONTRO IL TURISMO DELLA MORTE - «Curiosi andatevene! Qui ci sono dei morti e state intralciando il lavoro di chi sta mettendo in sicurezza il territorio». Lo ha detto Zaia a Refrontolo: «Ho visto gente andare a passeggio con tanto di cane al guinzaglio - ha aggiunto - c 'era chi faceva trekking e ciclisti in tenuta sportiva proprio dove e' avvenuto il disastro Questo è vergognoso».



La collega del Friuli Venezia Giulia. La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha espresso «il cordoglio e la solidarietà» della Regione al presidente del Veneto Luca Zaia, per la tragedia di Refrontolo (Treviso) in cui quattro persone sono morte e otto sono rimaste ferite a causa di una 'bomba d'acquà. «Il ripetersi di sciagure che hanno all'origine il dissesto idrogeologico - ha osservato la presidente - pone in capo a noi amministratori la responsabilità di contribuire a un cambio di rotta radicale nella gestione del territorio.
In una terra tanto antropizzata e dall'equilibrio così delicato come il nordest, tutti gli sforzi devono essere rivolti a guardare al futuro, soprattutto quello dei nostri figli. Oggi è giorno di dolore ma al più presto - conclude Serracchiani - comincino i giorni dell'impegno».




DE POLI.
"La tragedia di Refrontolo ci dimostra ancora una volta l'urgenza degli interventi per il riassetto idrogeologico. La strada della prevenzione e' l'unica via da seguire. Non possiamo limitarci a piangere i morti ma le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità". Lo afferma il senatore e vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli. "E' una giornata di dolore per il Veneto. Il mio pensiero va ai familiari delle vittime, ai feriti, ai soccorritori che sono subito intervenuti. La Marca Trevigiana e' ferita da una tragedia che colpisce ciascuno di noi".
Ultimo aggiornamento: 18:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci