Prosecco truccato, la verità della Doc
Zanette: «Problemi amministrativi»

Lunedì 5 Ottobre 2015
Prosecco truccato, la verità della Doc Zanette: «Problemi amministrativi»
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TREVISO - La mattinata inizia con una telefonata dalla Russia. Segno che la storia del prosecco furbetto non è solo un calembour verbale, ma ha decisamente valicato la cortina di ferro, arrivando alle orecchie delle nuova clientela top. E con una produzione di mezzo miliardo di bottiglie l'anno, la più grande Doc d'Italia deve poter mettere in puntini sulle 2i". Perchè se le ispezioni sono la regola e ai trasgressori toccheranno multe esemplari, oggi bisogna tutelare il brand ma soprattutto le aziende pulite, che sono la stragrande maggioranza. A spiegare l'intera questione è Stefano Zanette, presidente del Consorzio tutela della Doc Prosecco.



Presidente, facciamo subito chiarezza sulle indagini del Nas. Chi hanno toccato? «Le indagini riguardano, di prassi, tutte le cantine d'Italia nel periodo post vendemmia. Senza dubbio l'attenzione è stata alta sulle colline del Prosecco, e questo grazie soprattutto ai consorzi di tutela. Sugli illeciti ho avuto queste rassicurazioni dal Nas: si tratta di questioni di carattere amministrativo, cioè incongruenze nella registrazione del carico e scarico delle uve. E infatti per molti quantitativi di uva sequestrati si è già provveduto al dissequestro».



Controlli sulle uve appena raccolte nella vendemmia 2015 o sulle bottiglie già emesse sul mercato? «I controlli hanno riguardato la trasformazione da uva in vino della vendemmia 2015»...







Ultimo aggiornamento: 11:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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