Profughi, la soluzione di Manildo:
«Usiamo le caserme ancora attive»

Giovedì 2 Luglio 2015
Giovanni Manildo, sindaco di Treviso
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TREVISO - «Siamo davanti a un'emergenza quotidiana che non può essere gestita cercando delle soluzioni di fortuna tutti i giorni: abbiamo una città da gestire, una comunità a cui dare risposte, abbiamo tantissimo lavoro da fare e dobbiamo soprattutto pensare al bene dei nostri cittadini, non possiamo spendere ogni giorno ore al telefono per gestire ieri 30 arrivi, oggi 40 e domani chissà quanti». Lo ha detto oggi il sindaco di Treviso Giovanni Manildo sulla questione dell'accoglienza dei profughi.



«Per questo chiedo al Prefetto di individuare delle soluzioni organiche che, pur rispondendo alla logica dell'emergenza, non ci mettano nella condizione di dare risposte a singhiozzo - continua Manildo -. Mi riferisco all'ipotesi di accogliere queste persone in caserme attive, a Treviso per esempio la De Dominicis. L'accoglienza avverrebbe così in spazi sicuramente più adeguati e idonei, senza mettere in condizione di disagio nessuno. Non è accettabile continuare ad utilizzare spazi palesemente inadeguati, come la stazione, o pensare di lasciare queste persone nei giardini pubblici come accaduto a Padova».
Ultimo aggiornamento: 19:31

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