TREVISO - Sembra alleggerirsi la posizione di Nicola Glorioso, l'agente di polizia locale accusato di illecita interferenza per una microspia attiva trovata sul suo computer. Nel corso dell'udienza del processo svoltasi lunedì, infatti, è emerso come l'apparecchiatura era stata presa per essere utilizzata per incastrare una presunta "spia" che nelle settimane precedenti aveva trafugato documenti riservati all'interno del comando.
In attesa di essere piazzata, Glorioso l'aveva appoggiata sul suo computer. E questa aveva trasmesso conversazioni interne all'ufficio. Se per caso oppure volutamente sarà proprio la questione chiave da chiarire al processo.
Ultimo aggiornamento: 13:31
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