«Troppe regole per i panevin»
A rischio i falò in tutta la Marca

Venerdì 26 Dicembre 2014 di Andrea Zambenedetti
(archivio)
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TREVISO - «I panevin sono a rischio». A lanciare l'allarme è il presidente del consorzio Pro loco Piave Montello che unisce tutte le associazioni locali dell'area. «Se non ci sarà un intervento dei sindaci e del questore di Treviso - avverte Graziano Dall’Acqua - i tradizionali falò dell'epifania quest'anno potrebbero rimanere spenti. Molte delle associazioni, non solo le Pro loco, sarebbero infatti impossibilitate a rispettare tutti gli standard dettati dalle norme vigenti».



Tra gli obblighi indicati dal responsabile provinciale della sicurezza pubblica in una direttiva dello scorso anno ci sono infatti una serie di prescrizioni sul luogo dove accendere il falò, la proprietà dell'area, l'interesse pubblico dell'evento e quale materiale può essere bruciato. Uno dei requisiti, per esempio, è quello della lontananza dalle strade ed è proprio questo, secondo Dall'Acqua, che potrebbe mettere in crisi gli organizzatori. I luoghi tradizionali non sempre si trovano a distanza sufficiente dalle strade. «Le contravvenzioni sono da circa 500 euro - spiega il presidente - ma è chiaro che non è questo il punto. Se si organizza un evento in modo difforme dalle regole si sconfina nell'illegalità con possibili ripercussioni in ambito penale. Un onere che nessuna associazione può assumersi senza l'intervento delle istituzioni».



La strada indicata da Dall'Acqua è quella di ordinanze confezionate su misura da ogni singolo municipio: «Con l'appoggio dei sindaci che prevedono delle deroghe di volta in volta sul luogo dove accendere i falò gli organizzatori verrebbero sollevati da una parte delle proprie responsabilità. Noi volontari ci teniamo all'ambiente e su cosa bruciare siamo estremamente sensibili. Ma è chiaro che ci sono luoghi dove i falò vengono accesi da decenni».
Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 08:56

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