PAESE - Sulla carta dovevano lavorare part-time, 4 ore al giorno per 300 euro al mese. Nella realtà il loro turno iniziava alle 9 e terminava alle 21, ogni giorno senza riposi. Sedevano su postazioni ricavate da vecchi sedili per auto ed erano spiati dal titolare attraverso la videosorveglianza.
Così 50 operai cinesi lavoravano in tre laboratori tessili di Paese controllati da polizia, Guardia di Finanza, Direzione Territoriale del lavoro, Inps e vigili del fuoco. Le ditte, che producevano pantaloni, jeans e maglie di lana, non rispettavano le più elementari norme di sicurezza. La direzione territoriale del lavoro ha rilevato 39 violazioni amministrative per un totale di sanzioni per 50.987 euro. Due delle tre aziende dovranno sospendere l'attività.
