Il ritorno di Marco Goldin a Treviso:
"Una mostra tra Van Gogh e Martini"

Giovedì 11 Settembre 2014 di Chiara Pavan
Il ritorno di Marco Goldin a Treviso: "Una mostra tra Van Gogh e Martini"
TREVISO - Marco Goldin ringrazia ancora Dino De Poli: «Se nel 1997 non mi avesse lanciato quella provocazione - "se te piase tanto ’sta roba, metà dei schei ti i meti ti" - probabilmente non sarei arrivato dove sono adesso». A ideare mostre da "sold out" in giro per l’Italia «in grande libertà». Scommettendo sempre su di sè, sul proprio progetto e sulle proprie risorse. A Treviso, per la grande rentrée del critico e curatore attesa a fine 2015, Goldin mette in conto «un rischio d’impresa, a carico mio, che sfiora il 60 per cento». Per una grande mostra che «si aggira su una cifra non lontanissima dai 5 milioni di euro». Un’esposizione che porterà in città capolavori «mai visti prima in Italia e provenienti da grandi collezioni americane: Van Gogh, Cezanne, Renoir, Gauguin, Degas. E poi le avanguardie espressioniste, Matisse, Picasso, lavori di grande impatto». I contatti con Ca’ Sugana, rivela il critico ieri alla Lovat di Villorba per presentare la mostra "A nudo" dell’amico Francesco Stefanini- sono ormai a buon punto, «penso che per ottobre si possa presentare il progetto, sempre se tutto quadra...»

Per far funzionare "la macchina", è necessario «prima di tutto sistemare, dal punto di vista impiantistico, del Museo di Santa Caterina, che non è adeguato a ospitare mostre a carattere nazionale - spiega Goldin - poi si deve affrontare il capitolo compatibilità economica: Linea d’ombra fa una grande parte, a carico nostro il 60% dei costi. Poi c’è la partecipazione importante, come main sponsor, di Massimo Zanetti della Segafredo, che va ringraziato. Non è automatico che gli imprenditori lo facciano. Molto probabile anche il coinvolgimento delle Generali. Poi, e questo si vedrà nelle prossime riunioni, c’è il "sistema Treviso", Camera di Commercio e le associazioni: bisogna capire se quello che è stato indicato come possibile contributo verrà corrisposto. Bisogna vedere se il "sistema Treviso" decide di stare su questo progetto».

Oltre a portare i capolavori in città, il progetto artistico di Goldin punta anche a "costruire un percorso che metta in mostra le eccellenze di Treviso, in primis Arturo Martini, per me il maggiore scultore europeo del ’900. Treviso possiede collezioni bellissime. Ma di idee ne ho tantissime, tutte legate a questo mezzo secolo a cavallo tra i due secoli, ’800 e ’900, per mostrare le eccellenze di Treviso, renderle appetibili al grande pubblico, ma non solo».
Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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