Gli amici di "Abe": «Era bello e solare,
ma dentro lo rodeva qualcosa di terribile»

Giovedì 26 Aprile 2012 di Mauro Favaro
Alberto Feltrin, aveva 21 anni
TREVISO - Abe ha deciso di volare e nessuno di noi sa come, quando e se atterrer. Sono queste le parole con cui gli amici della "Casa dei beni comuni", punto di riferimento della galassia degli indignados trevigiani, hanno voluto dire addio ad Alberto Feltrin, il 21enne poeta e cantante, figlio del docente universitario Paolo, che martedì mattina si è gettato dalla finestra del terzo piano della sua casa di via San Pelajo.



Il giorno dopo nessuno sa trovare un perché. «Per avere risposte dovremo avere tutti la pazienza e l'umiltà di ascoltare il silenzio di Abe - scrivono gli amici di via Zermanese, dove lui era uno di famiglia - con la medesima attenzione con cui abbiamo ascoltato le sue parole quando scandiva le sue bellissime poesie a tempo di musica».



L'ultima volta, sabato scorso, quando aveva portato a termine il concerto con il gruppo "Disturbati dalla CUiete". Mentre proprio martedì sarebbe dovuto salire su un palco a Bergamo. «Ci ha regalato le sue ultime canzoni - ricorda in lacrime Monica Tiengo - era bello e solare, chissà cosa aveva dentro».



Di certo la poesia, quella che gli aveva fatto vincere i "Poetry slam" organizzati da Lello Voce e che dopo il diploma all'Artistico l'aveva spinto a trasferirsi a Milano per studiare Lettere moderne. «Aveva una vita interiore ricca e complessa che resta un mistero da guardare con umiltà - spiega Giampaolo Sbarra, vicepreside del liceo di Santa Caterina - Era uno di noi e adesso sentiamo la responsabilità di aver affrontato un pezzo di strada insieme e di non aver magari fatto tutto quello che potevamo».



«Nonostante la distanza ci faceva sempre sentire la sua presenza - aggiunge Nicola Vedraminetto, un leader di quel Coordinamento studentesco che ha visto Alberto sempre in prima fila, sino all'organizzazione del movimento "Facciamoci spazio" con l'obiettivo di aprire la città ai giovani - c'era affinità e amicizia. C'era e ci sarà sempre». E anche per questo il Coordinamento, a differenza della Reds, ha deciso di non sospendere le manifestazioni legate al 25 aprile. A partire dalle "Giornate resistenti", in programma a Montebelluna da domani fino al 1. maggio.



«Domenica avrebbe dovuto gestire il concorso di poesia - rivela Monica - oggi tutti i poeti hanno deciso di dedicare a lui quel momento». Alberto lascia mamma e papà, oltre al fratello di tre anni più grande. I familiari hanno già dato il proprio assenso alla donazione degli organi, mentre la data del funerale verrà fissata nelle prossime ore. «Devo scrivere il mio tempo - cantava Alberto - prima che lui scriva me». Adesso è sceso il sipario.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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