MONTEBELLUNA - Cieco lasciato a piedi in stazione: Zaia insorge. Di fronte alla disavventura ferroviaria accaduta l'altro giorno a Montebelluna al Presidente dell'Unione ciechi di Treviso Massimo Vettoretti, il governatore Luca Zaia ha un diavolo per capello. Vettoretti, partito in treno da Feltre alle 18.28, a Montebelluna ha trovato soppressa la coincidenza per Treviso. Ha sentito un avviso che rimandava ad una corsa sostitutiva in bus, ma non trovando nessuno che lo assistesse per raggiungere il mezzo, è stato costretto a telefonare alla madre e a farsi venire a prendere.
«Un episodio come questo -dice Zaia - va oltre quello che si definisce disservizio, che può imprevedibilmente accadere, e richiede un esame di coscienza da parte dei responsabili. Trenitalia sopprime le corse, Rfi desertifica le Stazioni cosiddette impresenziate. Non va bene, ma passi. È però inaccettabile che, a fronte di queste scelte discutibili, nessuno pensi al mondo della disabilità, rendendo disponibili annunci chiari e ripetuti, percorsi dedicati ai non vedenti e ai non deambulanti, ma soprattutto assistenza».
Desolante, del resto, la situazione dipinta da Vettoretti. «Montebelluna -spiega- fa parte di quel 90% di stazioni ferroviarie totalmente prive di assistenza per i disabili: le barriere architettoniche e percettive non si contano. Ma, se vuoi andare da Treviso a Feltre, grazie al nuovo orario cadenzato, sei obbligato a cambiare proprio là».
Ultimo aggiornamento: 16:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Un episodio come questo -dice Zaia - va oltre quello che si definisce disservizio, che può imprevedibilmente accadere, e richiede un esame di coscienza da parte dei responsabili. Trenitalia sopprime le corse, Rfi desertifica le Stazioni cosiddette impresenziate. Non va bene, ma passi. È però inaccettabile che, a fronte di queste scelte discutibili, nessuno pensi al mondo della disabilità, rendendo disponibili annunci chiari e ripetuti, percorsi dedicati ai non vedenti e ai non deambulanti, ma soprattutto assistenza».
Desolante, del resto, la situazione dipinta da Vettoretti. «Montebelluna -spiega- fa parte di quel 90% di stazioni ferroviarie totalmente prive di assistenza per i disabili: le barriere architettoniche e percettive non si contano. Ma, se vuoi andare da Treviso a Feltre, grazie al nuovo orario cadenzato, sei obbligato a cambiare proprio là».
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