CASTELFRANCO - «Fino a 6 anni non ho visto mio padre». Figlia di un immigrato ghanese, arrivato in Italia da clandestino e diventato poi regolare, Priscilla ha appena coronato il suo sogno: la cittadinanza italiana. Un traguardo costato anni di attesa, che le permetterà ora di votare, accedere ai concorsi pubblici, partecipare a programmi Erasmus e avviare la carriera da avvocato dopo la pratica forense, sostenendo l'esame riservato ai soli italiani.
Com'è iniziata l'avventura?
«Mio padre è arrivato in Italia per costruire un futuro migliore alla nostra famiglia. In Ghana, se nasci povero, non hai speranze. Ha fatto il bracciante agricolo a Napoli, raccogliendo pomodori a 40 gradi, poi l’uomo delle pulizie e l’addetto al lavaggio delle auto. Dopo 4-5 anni ha ottenuto la carta di soggiorno e il ricongiungimento familiare. Ho così potuto vedere mio padre a 6 anni. Ad 8 anni sono arrivata in Italia».
Come funziona la burocrazia italiana?
«I tempi sono biblici. C'è qualcosa di contorto»
Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 13:03
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«Mio padre è arrivato in Italia per costruire un futuro migliore alla nostra famiglia. In Ghana, se nasci povero, non hai speranze. Ha fatto il bracciante agricolo a Napoli, raccogliendo pomodori a 40 gradi, poi l’uomo delle pulizie e l’addetto al lavaggio delle auto. Dopo 4-5 anni ha ottenuto la carta di soggiorno e il ricongiungimento familiare. Ho così potuto vedere mio padre a 6 anni. Ad 8 anni sono arrivata in Italia».
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