Resta senza lavoro, operaio
di 42 anni s'impicca in camera

Sabato 21 Novembre 2015
Resta senza lavoro, operaio di 42 anni s'impicca in camera
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ASOLO - Il disagio per un fardello di problemi che gli rendevano troppo penoso vivere: operaio 42enne di Asolo si toglie la vita, impiccandosi, con la cintura dei pantaloni, alla porta della camera dell’appartamento nel quale viveva in via Canaletto a Casella.

A trovarlo morto, ieri intorno alle 11, la compagna che vive a Maser, con la figlia di 10 anni. Immediato l’allarme ai medici del 118 di Crespano ai quali non è però rimasto che constatare la morte e coprire con un lenzuolo bianco il corpo senza vita dell’uomo. «Suicidio», la successiva ricostruzione dei carabinieri di Asolo. Poi il corpo di Matteo è stato portato in obitorio a Montebelluna.

Secondo i carabinieri la tragedia si sarebbe consumata martedì notte. Ma solo ieri la compagna, dopo avergli più volte telefonato senza ricevere risposta, si è recata a Casella. Ha suonato alla porta, senza ottenere risposta. È entrata in casa ed è andata in camera, dove ha fatto l’angosciante scoperta. Il corpo inerme di Matteo vicino al muro, sorretto da una cinghia dei pantaloni usata come cappio. La povera donna, sotto choc e disperata, ha dato subito l’allarme. Inutilmente.

Da quanto filtrato dagli inquirenti Matteo non avrebbe lasciato nessun biglietto per spiegare il motivo del suo gesto estremo. Le difficoltà del 42enne erano però note. Da più di un anno aveva perso il lavoro di cementista. Saltuariamente trovava qualcosa da fare, ma nulla più. A dargli una mano erano state la mamma, che abita a Ca’ Rainati di San Zenone e, a volte, la compagna. Una situazione angosciante. Poi qualche debito che non riusciva a restituire tanto che lo stesso appartamento nel quale viveva era in bilico. Un’incertezza e un disagio ai quali Matteo a messo fine impiccandosi.

«Era un ragazzo tranquillo, sensibile e per certi versi sfortunato», viene descritto così il 42enne dai paesani. Prima dei problemi finanziari, probabile movente del suicidio, per Matteo c’erano stati anche anni felici: l’incontro con la compagna, la nascita della figlia e la prospettiva di costruirsi un futuro sereno. Un sogno che però si infranto quando ha perso il lavoro. Intanto la crisi in famiglia e la scelta di andare a vivere da solo a Casella d’Asolo, mantenendo però buoni rapporti con la compagna e la figlia. Matteo, da oltre un anno, stava cercando disperatamente lavoro. Inutilmente. Intanto aveva accumulato qualche debito che non riusciva a restituire. Una "vergogna" della quale non riusciva a darsi pace, anche perché non vedeva uno spiraglio di luce. Negli ultimi giorni la situazione è precipitata, con il rischio di perdere l’appartamento, e Matteo ha scelto di mettere fine ai propri problemi in modo tragico: facendola finita.
Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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