Trivelle a caccia di gas nel sottosuolo
Il Parco del Delta del Po può dire no

Lunedì 24 Agosto 2015
Trivelle a caccia di gas nel sottosuolo Il Parco del Delta del Po può dire no
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ROVIGO - «L’Emilia Romagna è una regione particolare che associa cose estremamente positive ad altre altrettanto negative. Che so, un asilo modello invidiato nel mondo può essere attiguo ad un inceneritore diossinifero. Oppure un parco naturale patrimonio dell’Unesco, quello del Delta del Po, che, con occhio lungo, è stato gestito in modo intelligente rendendolo fruttuoso economicamente e l’idea di farlo trivellare e devastare per estrarre qualche fiato di gas presente nel suo sottosuolo». Sul pericolo delle trivellazioni interviene Vanni Destro, che se la prende con Paola Gazzolo, assessore regionale emiliano romagnola alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna. Lo stop alle trivelle - rammenta Destro - era dovuto alle risultanze del rapporto della Commissione Ichese, costituita appositamente dalla Regione Emilia Romagna per accertare le possibili cause del sisma.



Che fare per scongiurare il pericolo? «Ho notato che qualche mese fa, al tempo in cui il Tar Veneto liberava le operazioni di ricerca di idrocarburi chieste dalla Northsun sul territorio deltino, il consigliere regionale Graziano Azzalin del Pd, col plauso dell’onorevole Diego Crivellari, sempre del Pd, recepiva, trasformandola in emendamento, una mia provocazione: modificare il comma B dell’articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po veneto che proibisce le estrazioni di idrocarburi in quell’area proprio per il timore della subsidenza, estendendo il divieto pure alle operazioni di ricerca. Quell’emendamento è stato ora ripresentato sempre da Azzalin con tanto di firma del capogruppo della Lega Nord Nicola Finco»...





Ultimo aggiornamento: 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA