ROVIGO - Jeep da ricognizione per le strade di Rovigo dal tramonto all'alba. È questo il sogno di Massimo Bergamin per il capoluogo. Il sindaco rispolvera il tormentone dei militari ai varchi della città.
Bergamin si dice allarmato per la sicurezza: «Sono stanco di leggere dei furti nelle abitazioni, di ricevere gente che dice di essere così preoccupata per l'incolumità propria e della sua famiglia da dormire con un coltello dietro a ogni porta pronta a difendersi».
Ecco che, per lui, un maggiore pattugliamento notturno con il supporto dell'esercito potrebbe aiutare i rodigini a sentirsi più sicuri e i ladri più minacciati.
«Ringraziamo le forze dell'ordine per quello che fanno. Ma la Polizia municipale non ha agenti a sufficienza. L’organico è di soli 36 uomini e gli altri Corpi, pur svolgendo un lavoro encomiabile, non riescono a essere dappertutto. Tre jeep di soldati in pattuglia tra il tramonto e l'alba sarebbero di aiuto contro la microcriminalità. Offrirebbero una più forte percezione di sicurezza alla gente».
E poi la videosorveglianza andrebbe implementata: «È una questione da affrontare sia a livello provinciale che comunale. Abbiamo la fortuna che il Polesine ha due fiumi ai suoi confini per poter meglio sorvegliare gli accessi. In pratica si entra ed esce per i ponti a parte il piccolo accesso a ovest. Basta organizzare bene la videosorveglianza per fare un buon lavoro. Ma anche a Rovigo città è necessario aumentare il controllo e le telecamere».
Bergamin è stato chiaro: «Non voglio mai più vedere quel che è accaduto la notte di Halloween. Mi vergogno di quanto successo. Posso condividere la festa, il divertimento, il gioco, ma il bollettino di guerra che mi sono trovato il giorno dopo non è proprio accettabile: undici cassonetti distrutti con un costo di circa 10mila euro. Le famiglie non possono assistere a situazioni del genere».
Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 16:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA Bergamin si dice allarmato per la sicurezza: «Sono stanco di leggere dei furti nelle abitazioni, di ricevere gente che dice di essere così preoccupata per l'incolumità propria e della sua famiglia da dormire con un coltello dietro a ogni porta pronta a difendersi».
Ecco che, per lui, un maggiore pattugliamento notturno con il supporto dell'esercito potrebbe aiutare i rodigini a sentirsi più sicuri e i ladri più minacciati.
«Ringraziamo le forze dell'ordine per quello che fanno. Ma la Polizia municipale non ha agenti a sufficienza. L’organico è di soli 36 uomini e gli altri Corpi, pur svolgendo un lavoro encomiabile, non riescono a essere dappertutto. Tre jeep di soldati in pattuglia tra il tramonto e l'alba sarebbero di aiuto contro la microcriminalità. Offrirebbero una più forte percezione di sicurezza alla gente».
E poi la videosorveglianza andrebbe implementata: «È una questione da affrontare sia a livello provinciale che comunale. Abbiamo la fortuna che il Polesine ha due fiumi ai suoi confini per poter meglio sorvegliare gli accessi. In pratica si entra ed esce per i ponti a parte il piccolo accesso a ovest. Basta organizzare bene la videosorveglianza per fare un buon lavoro. Ma anche a Rovigo città è necessario aumentare il controllo e le telecamere».
Bergamin è stato chiaro: «Non voglio mai più vedere quel che è accaduto la notte di Halloween. Mi vergogno di quanto successo. Posso condividere la festa, il divertimento, il gioco, ma il bollettino di guerra che mi sono trovato il giorno dopo non è proprio accettabile: undici cassonetti distrutti con un costo di circa 10mila euro. Le famiglie non possono assistere a situazioni del genere».
