«È pericoloso». La questura gli nega
il permesso di volare: terrorismo?

Mercoledì 25 Marzo 2015 di Luca Gigli
Blendi Dizdari
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ROVIGO - Voleva volare, ma sarebbe un pericolo per lo Stato. Che si tratti di pilotare un ultraleggero cambia poco, il nulla osta allo “staccare l’ombra da terra” per citare il libro di Daniele Del Giudice, l’Italia non lo rilascia.



È la storia di Blendi Dizdari, albanese di Scutari che a giorni compirà 44 anni, nel nostro Paese da mezza vita, che si sta battendo nelle aule giudiziarie con un ricorso che seppure in parte gli abbia dato ragione, ha confermato che di fronte alle ragioni di sicurezza di Stato poste dall’intelligence italiana e dalla polizia, il benestare non può essere rilasciato.



Dizdari, sposato con figli, piccolo imprenditore a Rovigo nel campo dell’arredo per uffici e abitazioni, due anni fa si era iscritto alla scuola di volo di Sant’Apollinare per ultraleggeri, ma il via libera della questura è obbligatorio e così il corso non l’ha potuto fare. Dice che non gli veniva spiegato perché gli veniva rifiutato e su questo il Tar gli ha anche dato ragione, ma in seconda istanza la questura ha posto la questione della sicurezza, in sostanza il rischio che si tratti di una persona pericolosa sul fronte del terrorismo.



«Ho speso un patrimonio per cercare di far valere le mie ragioni, sento che è una cosa ingiusta - spiega - sono stato uno dei primi albanesi a venire in Italia all’inizio degli anni 90 e ho sempre trovato porte aperte ovunque, mi hanno trattato da persona perbene. Non è che mi scambino con altri? Il mio nome è molto comune in Albania. È vero che ho fatto l’Accademia militare, ma ho scelto un’altra vita lasciando un Paese quasi in guerra».





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