Il Censer non paga le bollette
Asm Set taglia il gas alla fiera

Mercoledì 23 Settembre 2015 di Marina Lucchin
Il Censer non paga le bollette Asm Set taglia il gas alla fiera
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ROVIGO - La Fiera dell'elettronica e quella campionaria dell'Ottobre rodigino rischiano di rimanere al freddo d'autunno. Asm Set, infatti, per colpa della morosità del Censer, ha chiuso i rubinetti del gas.

E l'ente fieristico ha qualche pendenza anche nei confronti di Polesine acque, che però essendo l'unico fornitore, non può fare altrettanto.

Dall'azienda che si occupa della commercializzazione del metano e dell'energia elettrica, il direttore Massimo Nicoli conferma che «c'è un piano di rientro con il Censer» e che «al momento i contatori sono stati chiusi» proprio per la posizione debitoria dell'ente nei loro confronti confidando, però, che il piano «venga rispettato senza troppi problemi». Il Censer, che gestisce i padiglioni della Fiera di Rovigo che ciclicamente ospitano manifestazioni varie, con la Fiera dell'elettronica e la campionaria dell'Ottobre rodigino tra le più importanti, non avrebbe pagato le bollette del gas per circa 39mila euro. Polesine acque, invece, ne avanzerebbe circa 45mila. Oltre ad avere i contatori chiusi, il Censer sarebbe anche senza contratto. Per riaprirlo dovrebbe pagare il debito con Asm Set e poi sottoscriverne uno nuovo, oppure aprirlo con un'altra società di vendita.

La situazione difficile delle casse dell'ente fieristico è nota da tempo. Di recente si è conclusa anche un'operazione immobiliare che dovrebbe rendere al Censer circa 3,4 milioni di euro, ovvero la vendita del Cubo, la sede del Cur, l'università di Rovigo. L'assemblea dei soci a fine luglio ha dato il via libera al progetto volto a sistemare le finanze dell'ente, il cui ultimo bilancio, l'esercizio 2014, si è chiuso con un passivo di oltre 500mila euro.

L'operazione affonda le radici nel passato. Nel 2013, vista la situazione economica della società, si era proposta la messa in liquidazione dell'ente, ma poi la crisi si risolse con la Fondazione Cariparo che si impegnò a trovare un soggetto che fosse interessato ad acquistare il Cubo e a completare l'area del Censer con un'ulteriore costruzione, ovvero la cittadella universitaria. Il progetto, che ha avuto semaforo verde dai soci è composto da due operazioni che vanno a braccetto: da una parte si vende l'immobile dov'è sita l'università, dall'altra il soggetto acquirente (una società immobiliare legata alla Fondazione Cariparo, ndr) realizzerà anche uno studentato, sede di ulteriori servizi per gli utenti dell'università.
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