BOARA PISANI (ROVIGO) - Era stata licenziata in primavera. In sostanza le veniva comunicato che era in corso una riorganizzazione del personale. Uno dei motivi che rendono legittimo un licenziamento di questo tipo. Qualche mese dopo, a inizio estate, aveva tuttavia scoperto che in realtà, era stata assunta un'altra persona per l’anno scolastico successivo. È questa la ricostruzione dei fatti al centro del ricorso che era stato presentato al giudice del Lavoro da parte di una rodigina di 29 anni. Sua controparte la parrocchia di Santa Maria della Neve a Boara Pisani. Ossia l'ente che secondo questa prospettazione gestiva la scuola dell'infanzia con nido integrato. In quest'ultimo lavorava, come educatrice, la rodigina.
La ex lavoratrice chiedeva che venisse riconosciuta la illegittimità del licenziamento, con la condanna della parrocchia a pagare una indennità pari a sei mensilità, come previsto in questi casi. In realtà nel corso della prima udienza si è raggiunto un accordo che ha consentito di chiudere il caso senza proseguire nel contenzioso. Una transazione per una cifra pari a quattro mensilità ha infatti soddisfatto sia la ex lavoratrice che la parrocchia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA La ex lavoratrice chiedeva che venisse riconosciuta la illegittimità del licenziamento, con la condanna della parrocchia a pagare una indennità pari a sei mensilità, come previsto in questi casi. In realtà nel corso della prima udienza si è raggiunto un accordo che ha consentito di chiudere il caso senza proseguire nel contenzioso. Una transazione per una cifra pari a quattro mensilità ha infatti soddisfatto sia la ex lavoratrice che la parrocchia.
