I piazza per Raoul, il 16enne morto
sotto a un treno: «Non si è ucciso»

Sabato 18 Aprile 2015 di Lorenzo Zoli
I piazza per Raoul, il 16enne morto sotto a un treno: «Non si è ucciso»

ROVIGO - «Non vogliamo che passi il messaggio che Raoul si è ucciso, non è quella l'ultima immagine di nostro figlio». È questa, da due anni esatti, la priorità per Terenzio Stefani e la moglie Nicoletta, i genitori di Raoul Stefani, 16 anni, di Villamarzana, morto la serata del 18 aprile 2013 quando venne travolto da un treno in stazione ad Arquà Polesine.

«Vorremmo che le indagini arrivassero a una conclusione - spiega il padre -. Ma non nel senso che tutto si chiuda con un nulla di fatto. Ci sono elementi molto importanti che ci auguriamo vengano presi in considerazione».

I genitori non ne hanno fatto mai mistero: sono fermamente convinti che quella sera il figlio non fosse da solo in stazione ad Arquà. Avesse magari appuntamento con qualcuno. Forse una discussione, poi il ragazzo che fugge per sottrarsi a una aggressione o a una situazione difficile e la tragedia. Il fascicolo attualmente è nelle mani del sostituto procuratore Andrea Girlando che lo ha ereditato dal collega Fabrizio Suriano al momento del suo insediamento a Rovigo nel febbraio 2014. Le indagini sono state molto scrupolose, estese su vari versanti e con la squadra mobile che ha svolto un lavoro certosino di audizione di tanti amici e conoscenti del giovane Raoul. L'intestazione del fascicolo riporta: omicidio volontario. Una iscrizione tecnica, dal momento che consente accertamenti anche dispendiosi come già ne sono stati compiuti. Ciò non sarebbe invece possibile se si procedesse per atti relativi o simili.

I genitori, nella loro ricerca della verità, sono seguiti dall'avvocato Elisabetta Bertin, da un investigatore privato e da un medico legale. Ieri, a due anni da quella tragedia, si è svolta una manifestazione per ricordare il 16enne. Fuori dal tribunale, oltre ai genitori, tanti amici di Raoul. Un quadro di gioventù, spontaneità e colori che un po’ strideva con l’austerità del palazzo di giustizia. La chiusura dell'inchiesta sembra sia solo questioni di settimane. Lunedì, intanto, i genitori hanno ottenuto un incontro con il procuratore Carmelo Ruberto.

Ultimo aggiornamento: 17:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA